Patrizia Falcone: “Punto sull’ironia, ma il mio è un invito alla riflessione” – Intervista


Domande inopportune come “Ma tu ce l’hai il fidanzato?” oppure “Ma non avresti un’altra cosa da indossare?” urtano la sensibilità, provocando disagio e nervosismo. C’è però chi, anziché avvilirsi ed arrabbiarsi, sceglie di trovare in queste dimostrazioni di assoluta carenza di tatto e di intelligenza, un’occasione da sfruttare a proprio vantaggio, un’opportunità da prendere al volo per concretizzare un sogno.

E’ ciò che ha fatto Patrizia Falcone, attrice abruzzese trapiantata a Milano, autrice di un libro pubblicato il mese scorso da Vallardi Editore e creator, in collaborazione con Donato Corrado, di Quello che le donne non dicono, format che negli anni ha ottenuto un successo via via sempre maggiore tanto da essere presente oggi su tutte le principali piattaforme social: Facebook, Instagram, TikTok e Instagram.

Quello che le donne non dicono

In occasione del lancio del libro dal titolo “Ma tu ce l’hai il fidanzato?” ho avuto il piacere di incontrare Patrizia Falcone con la quale mi sono persa in una piacevole chiacchierata.

 

Per la rubrica DONNE PRAGMATICHE, ecco cosa ci ha raccontato Patrizia.

  • Laureata in Giurisprudenza con un master in Diritto dell’Informatica, alla pratica dell’attività forense hai preferito nutrire e far crescere il tuo sogno, quello di recitare. Oggi, a seguire “Quello che le donne non dicono”, il format nato in collaborazione con Donato Corrado, sono oltre 2 milioni di persone. Qual è il segreto di tanto successo?

Io e Corrado abbiamo iniziato per gioco nel 2016. I social, allora, venivano utilizzati in maniera differente rispetto ad oggi, per cui non sapevamo cosa aspettarci dalla pubblicazione del nostro primo video. Ripeto! E’ nato tutto come un gioco.

Le nostre incertezze non erano legate solo alle concrete opportunità che poteva offrire o meno il web a quei tempi, ma anche alla portata del messaggio che avevamo deciso di lanciare. Nel 2016 di “certi argomenti” si parlava ancora in maniera velata. Davvero quindi non avevamo idea di quel che poi sarebbe accaduto.

Ebbene! Il nostro primo video, a poche ore dal lancio, era già diventato virale. Un risultato del tutto inaspettato. Così quello che è iniziato come un gioco è diventato poi un vero e proprio lavoro a tempo pieno che ha concesso a me di coltivare un sogno che avevo fin da bambina, quello di intraprendere una carriera artistica.

  • Perché, a tuo avviso, nonostante sia stato già detto e ridetto, è necessario ancora ribadire alle donne che ognuna di noi devi ritenersi speciale e che quelle che vengono considerate “imperfezioni” in realtà non sono altro che delle “caratteristiche”  che ci rendono uniche?

Perché è la comunicazione ad essere sbagliata. I film, gli spot pubblicitari, i video, le riviste e tutti gli altri mezzi di comunicazione propongono sempre lo stesso stereotipo di donna. La donna nasce già schiava di un modello. Oggi, più di ieri, la donna è oggetto di continui attacchi per il suo aspetto fisico. Se è tonda, se è magra, se ha la cellulite, se non è perfettamente depilata.

Attraverso il nostro format cerchiamo di scardinare certi stereotipi. Puntiamo sull’ironia, ma il nostro è chiaramente un invito alla riflessione che speriamo possa aiutare chi vive con disagio quelle che la società addita come “imperfezioni”.

Quello che le donne non dicono

  • Non solo web. Dal successo di “Quello che le donne non dicono” è nato anche un libro: “Ma tu ce l’hai il fidanzato?” edito da Vallardi. Quali sono stati i primi feedback? Cosa ti aspetti da questo libro?

Stiamo avendo buoni riscontri. Il titolo è chiaramente una provocazione. E’ un romanzo che nasce con l’intento di offrire un altro punto di vista.

La protagonista è Pamela, una ragazza normale, finto-bionda, amante della cucina assolutamente non-light, cresciuta in un paesino dell’Abruzzo. Pamela va a studiare psicologia a Roma, dove conta di dare una svolta alla propria vita, ma le cose non vanno esattamente come aveva immaginato. Roma è una grande città e soprattutto è indifferente ad una come lei che non ha mai dato troppa importanza all’apparire.

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  • A chi consiglieresti la lettura del tuo libro?

A tutti coloro che vogliono mettersi alla prova, a coloro che hanno voglia di comunicare, di gridare qualcosa al mondo, a chi dalla vita può avere una seconda chance e stenta a riconoscerlo.

  • Progetti futuri? Cosa bolle in pentola? In quella di “Quello che le donne non dicono” e in quella di Patrizia Falcone.

Tante cose bollono in pentola. Oltre al format, mi cimento anche in ambito musicale. Sono già usciti due brani. Inoltre, io e Corrado stiamo puntando ad alcuni progetti più ambiziosi, ma per il momento preferisco non anticipare ancora nulla.

  •  Se ti dovessi definire in poche parole…chi è Patrizia Falcone?

Non mi definisco. Non mi sono mai piaciute le definizioni. Credo che ognuno di noi sia tante cose e non possa essere classificato in poche battute. Da bambina, quando mi veniva chiesto cosa volessi fare da grande rispondevo: “L’Acchiappasogni”.

Ringrazio Patrizia Falcone per la sua disponibilità e Vi invito a seguirla su tutti i suoi canali social

Vi invito a seguire altresì la rubrica di Magazine Pragma DONNE PRAGMATICHE
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