Carmine Faravolo: “L’ingrediente più importante? Il team, il rispetto, l’educazione”


Carmine Faravolo, 28 anni, originario di San Gennaro Vesuviano, è l’executive chef del ristorante italiano St.Regis, cinque stelle di lusso situato a Zhuhai, a poche ore da Whuan. Faravolo, nonostante la giovane età, vanta già un ricchissimo bagaglio di esperienze e di prestigiose collaborazioni.  Con la realizzazione dei suoi piatti lo chef Faravolo porta da anni, ovunque nel mondo, da Mykonos a Zhuhai, passando per Londra e tante altre città, i sapori della cucina partenopea.

<a href="https://magazinepragma.com/wp-content/uploads/2020/06/Carmine-Faravolo.jpg">Carmine Faravolo

Carmine Faravolo: “Non sapevo se rientrare o meno in Europa”

Ospite di Edijay, il canale tv di Magazine Pragma, lo Chef Carmine Faravolo ha raccontato che, all’indomani dello scoppio della pandemia, era indeciso se restare in Cina o rientrare in Europa. “All’inizio pensavamo si trattasse di una semplice influenza; poi, in secondo momento, abbiamo realizzato che si trattava di qualcosa di più grosso di un semplice virus influenzale. Così, ho deciso di rientrare”. Nel pieno rispetto di tutti i protocolli, nonostante fosse risultato negativo al tampone, lo chef, rientrando in Italia, ha deciso di mettersi comunque in quarantena.

“Restavo incantato nel vedere mia nonna che cucinava”

Durante la diretta ha raccontato che il suo amore per la cucina è nato guardando sua nonna cucinare. Da piccolo la sua più grande passione era il calcio, ma quando tornava dalle partite e vedeva la nonna preparare i piatti della tradizione partenopea come la parmigiana di melanzane, la lasagna, le melenzane a funghetto, anche il pallone gli sembrava perdere importanza.

Così dal campetto di calcio, pian piano si è avvicinato sempre di più ai fornelli. A quattrordici anni è entrato nella C.P.F.P..di Amatrice, una scuola a numero chiuso per la formazione professionale di addetti alla ristorazione. Durante i quattro anni di studio ad Amatrice, Faravolo ha lavorato come stagista presso i più grandi alberghi di Roma dove ha iniziato ad avere contatti con il mondo dell’alta cucina e con chef stellati.

“L’ingrediente più importante? Il team, il rispetto, l’educazione. Senza team e senza valori, non si cucina. La cucina non può essere considerata un lavoro, è una storia d’amore, è una grande passione.”

Prima di salutarci, lo chef Faravolo, fedele al format di Edijay, ha promesso di regalare ai nostri lettori una delle sue gustose ricette che a giorni pubblicheremo.

Nel frattempo Faravolo, inarrestabile giramondo arrestato solo dall’emergenza sanitaria, è nuovamente impegnato all’estero, presso il Liasti luxury club di Mykonos dove sta prestando consulenza culinaria.

 

 


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