Giovanni Guarino, Antonio Morione, Maurizio Cerrato, vittime innocenti di un odio ingiustificato


Giovanni Guarino, Antonio Morione, Maurizio Cerrato. Sono questi i nomi di coloro che, nell’ultimo anno, nell’area torrese, hanno perso la vita per nulla. Nessun incidente, nessuna malattia, nessuna catastrofe –  Giovanni, Antonio e Maurizio sono vittime innocenti di un odio ingiustificato.

Maurizio Cerrato non conosceva i suoi aggressori, nè loro conoscevano lui. Allo stesso modo Antonio Morione ed il giovanissimo Giovanni Guarino non conoscevano i loro aggressori. Non c’era un odio recondito, un odio che acceca, che annebbia, che spinge a compiere la più atroce delle azioni: uccidere.

In tutti i casi si è trattato di incontri casuali, di tragici destini.

Giovanni Guarino, Antonio Morione e Maurizio Cerrato, vittime innocenti di un odio ingiustificato

Maurizio era accorso in aiuto della figlia. Qualcuno le aveva bucato uno pneumatico perché la ragazza aveva parcheggiato l’auto dove “non doveva”. A chiarire alla ragazza che “quello era un posto riservato” ci hanno pensato quattro persone. Come? Uccidendole il padre.

Antonio era a lavoro come sempre, nella sua pescheria portata avanti con orgoglio e tantissimi sacrifici. Mancava poco alla Vigilia di Natale e i familiari di Antonio erano tutti lì a dare una mano quando, all’improvviso, hanno visto entrare due malviventi che non hanno esitato a sparare. Per Antonio non c’è stato nulla da fare.

Giovanni, il più giovane dei tre, era andato al Luna Park per trascorrere qualche ora in allegria insieme ad un amico. Sarà stato uno sguardo di troppo, forse una parola non gradita e Antonio è caduto a terra. Sette coltellate a quello che era un ragazzo di soli 18 anni inferte da due ragazzini di soli 15 anni.

La nostra terra non è questo, non può urlare simili crimini e bestialità

Tragiche storie che raccontano ed evidenziano un’unica cosa: la mancanza assoluta di umanità.  Gesti inconsulti, azioni  bestiali, nessun senso, nessun limite, nessun freno, come se vivessimo in un video gioco. GAME OVER, ma poi il gioco non ricomincia più, non ti ridanno le vite, i bonus, i punti. Dopo il GAME OVER si finisce in galera, chi viene colpito non si rialza più da terra ed anche la vita di chi colpisce finisce in quel preciso istante.

Ciò significa anche che la lotta che, in verità pochi fanno, non è per niente sufficiente. Sono ancora troppi coloro che preferiscono voltarsi dall’altra parte, quelli rassegnati, quelli che pensano che adda ì accussì e con c’è altro modo. Svegliamoci! Non lasciamoci assuefare dal male. La nostra terra non può urlare simili crimini e bestialità.  La nostra terra è molto di più.

 

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