L’ultima partita di Insigne al Napoli si conclude con tre verdetti: il terzo posto matematico, Lorenzo come secondo miglior marcatore della storia del Napoli e la commozione del Capitano e del pubblico. Come se avesse solo ieri realizzato che non indosserà più a partire dalla prossima stagione. Bello il saluto del pubblico, bello il gesto di Spaletti di farlo uscire per dargli l’ovazione e bello anche il gesto del Presidente a fine partita.
Aurelio de Laurentiis aveva già espresso il suo dispiacere per Insigne. Alla fine di un’intervista aveva anche dichiarato “Se mai Lorenzo vorrà tornare dal Canada, ci sarà sempre una maglia pronta”. Parole di circostanza ovviamente, ma nel calcio ci sono stati anche addii peggiori. Basti pensare a Paolo Maldini che fu salutato dai tifosi milanisti con uno striscione “L’unico capitano è Franco Baresi”.
Sulla partita c’è poco da dire. A parte i primi cinque minuti del primo tempo è un’occasione al 50′, il Genoa è rimasto nella sua metà campo. Ed è quasi poetico che l’ultima partita di Lorenzinho al San Paolo sia stata condita dal gol necessario per fargli superare Marek Hamsik nella classifica di tutti i tempi del Napoli. Senza contare che Insigne aveva sbagliato il rigore (ribadito in porta da Di Lorenzo) fatto poi ripetere da Fabbri.
Rimarrà, ad Insigne e ai tifosi, il rammarico di non aver vinto il tricolore con la maglia del Napoli. E a chi dice (o diceva) che il Furetto ha pensato solo ai soldi, dico che il nostro numero 24 negli anni ha rifiutato offerte faraoniche dall’Inter, dal Milan e dal Real Madrid.
Rimane solo da dire “Buona fortuna Lorenzo”.