Non si placano le polemiche sull‘incontro di pugilato dei Giochi Olimpici tra l’italiana Angela Carini e l’algerina Imane Khelif. La vicenda è diventata un vortice di discussioni e accuse, alla ricerca di una verità che sembra sfuggire.Le controversie non riguardano solo l’identità sessuale dell’atleta algerina, ma anche il comportamento assunto sul ring dall’atleta italiana.
Alcuni parlano di una sfida impari, altri attribuiscono caratteristiche genetiche errate alla Khelif, mentre altri ancora accusano la Carini di aver fatto una “sceneggiata”.In mezzo a questo marasma di cattiva informazione, emerge un’amara realtà: entrambe le atlete sono delle vittime, seppur di circostanze diverse.
Angela Carini e Imane Khelif, è questa la verità
Angela Carini è stata vittima di un fatto storico, di un incontro, di una sfida difficile da affrontare sia mentalmente che fisicamente, di un confronto che ha deluso le sue aspettative.
D’altra parte Imane Khelif è vittima di una combinazione genetica che la rende oggetto di discriminazioni e pregiudizi, un fardello che porta con sé da sempre.Pur tuttavia, mentre la Carini piangeva per la demolizione delle sue aspettative, la Khelif ha cercato in qualche modo di consolarla, restando lei stessa priva di qualsiasi consolazione continuando a sopportare “la sua croce”.
Una situazione molto delicata e complessa.Entrambe le atlete sono rimaste intrappolate in una rete di aspettative e discriminazioni.
La vicenda sottolinea quanto difficile sia andare oltre i giudizi e i pregiudizi.Piuttosto dovrebbe insegnare a non puntare il dito, ma a pensare che dietro le divise e i guantoni ci sono persone con storie spesso difficili che hanno vissuto e vivono grosse sofferenze.