A Pasqua, la tradizione culinaria italiana trova sfogo con tante prelibatezze e ricette tipiche anche se la regina resta la pastiera napoletana.
A Napoli, la pastierala pastiera è una cosa seria e quest’anno al Gambrinus, storico bar nei pressi di Piazza Plebiscito, è arrivata sul tavolo la pastiera più grande del mondo.
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La pastiera più grande del mondo – larga più di due metri per oltre trecento chili di peso – è stata realizzata grazie ad Antonio, Arturo, Michele SERGIO e Massimiliano ROSATI e alla maestria dei loro pasticcieri, in particolare del maestro Stefano Avellano, che per l’occasione si è fatto realizzare un apposito stampo.
La pastiera è un dolce che difficilmente manca sulle tavole dei napoletani a Pasqua. Simbolo della primavera, ha due ingredienti che la rendono inconfondibile: l’acqua di fiori d’arancio e il grano cotto. Bisogna Considerare la pastiera come la rappresentazione esemplare della categoria aristotelica del dolce in assoluto, anzi la sua sostanza prima nella quale sono compresi i concetti di gastronomia e arte, sacro e profano, forma e sostanza, equilibrio ed eccesso, cultura e tradizione, storia e mito. Se ci sarà sinergia tra i vari operatori si potrà ottenere un importante risultato che realizza le aspettative di rilancio del comparto dolciario della nostra città e della regione Campania. Il futuro dell’Europa è nel rispetto della diversità, ogni terra ha le proprie produzioni. Bisogna promuovere e tutelare i diritti di un popolo e di una storia. Tutelando la pastiera napoletana, tuteliamo i diritti e la storia delle capacità gastronomiche del popolo napoletano.
Così il Portavoce della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, già Delegato al settore Agricoltura della Provincia di Napoli,componente del Dipartimento Nazionale Ambiente Agroalimentare Alimentazione Ristorazione e Turismo del MNS Rosario Lopa, a margine della presentazione dell’iniziativa.
Alla presentazione era presente anche Adriano Casolaro della famosa azienda Hottellerie.