La polenta dalle origini alla tavola


Le discusse origini della polenta

Si tratta di un piatto caldo e gustoso, ideale durante le serate fredde invernali, che può essere preparato in molti modi. Arricchita con vari ingredienti, come nelle ricette che stiamo per proporvi, diventa anche un piatto originale e molto gustoso da consumare a casa, in famiglia o con gli amici.
Pochi sanno che la polenta è un cibo che esiste da sempre, ve ne sono attestazioni, infatti, già in Plinio e Persio. La parola polenta deriva dal latino puls, dal greco poltos, ed indicava un impasto ottenuto cuocendo il grano di frumento essiccato, messo in acqua fino a quando non diventava una specie di focaccia morbida, come la descrive in un idillio Settimio Severo.

La polenta, per come la intendiamo noi, è apparsa sulle tavole italiane con l’arrivo del granoturco, l’ingrediente punto di partenza. Resta ancora irrisolta la disputa se essa sia nata in Veneto o in Lombardia. Quando si parla di origini lombarde della polenta, viene spontaneo il riferimento ai Promessi Sposi di Manzoni, in particolare a quel passo in cui si descrive la “polenta” (chiamata proprio così) preparato da Tonio a Renzo.
Tornando ad oggi, dicevamo che la polenta può essere preparata in vari modi a seconda del gusto personale.
Si possono, ad esempio, preparare i crostini di polenta con fonduta e tartufi: prendere tre etti di fontina e tagliarli a dadini, metterla in un recipiente e coprirla con mezzo bicchiere di latte. Salare e lasciar macerare per un paio d’ore. Soffriggere il burro , aggiungere fontina con il latte e far cuocere a bagnomaria, mescolando con la frusta fino ad ottenere una crema densa. Togliere dal fuoco e aggiungere due tuorli d’uovo. Abbrustoliti i dischi di polenta sulla griglia, si dispongono ciascuno con un crostino e la fonduta, spargendovi infine sopra il tartufo affettato sottile.

Ci sono, inoltre, i mostaccioli di polenta dolce. Cotta la polenta, ottenuta con due etti di farina gialla, si lascia a raffreddare, poi la si sbriciola. Vi si unisce un etto di zucchero, un etto di burro e un pizzico di cannella. Si mette tutto sul fuoco, mescolando. Il composto così ottenuto si cosparge su tagliere e si ritaglia a rombi o qualsiasi altra forma si preferisce. I “mostaccioli” verranno a questo punto infarinati leggermente, due albumi d’uovo montati a neve saranno cosparsi sopra e si friggeranno in abbondate olio.


LEGGI ANCHE

La nuova panchina di Ze Maria

Ze Maria è il nuovo allenatore dell' Olbia.Lo ha comunicato la società con una nota ufficiale.Il Brasiliano vanta un curriculum importante da calciatore dove...

Savoia salta la panchina di Campilongo

Savoia calcio una importante novità a Torre Annunziata.Finisce l'avventura di Mister Salvatore Campilongo sulla panchina del team Oplontino.A comunicare la notizia la stessa società...

ULTIME NOTIZIE

Savoia salta la panchina di Campilongo

PUBBLICITA