Michele Pascarella, piazzaiolo campano che vive da anni a Londra, sta lavorando ad un progetto innovativo. Ce ne parla in un’intervista.
Michele Pascarella si è messo in viaggio verso Londra 9 anni fa partendo da Maddaloni, in provincia di Caserta, per coronare un suo sogno: vivere facendo pizze in strada. Ha coronato il suo sogno creando Napoli on the road, facendo pizze in strada con un forno installato su un mitico Ape della Piaggio, e oggi, dopo nove anni ha ampliato le proprie attività aggiungendo due pizzerie classiche e si appresta a lanciare un progetto innovativo sul delivery, che si chiama Dark kitchen.
Intervista a Michele Pascarella
Michele Pascarella, ci racconti il progetto Dark Kitchen? Come nasce l’idea della Dark Kitchen?
Il progetto Dark Kitchen parte prima della situazione Covid-19, che diciamo ha soltanto rafforzato la nostra idea di investire il nostro tempo in questo progetto. Fa parte di uno scenario innovativo. Il food delivery, oggi, fattura 35 miliardi annui e si stimano 370/400 miliardi annui con una crescita annuale del 20%. Io voglio far arrivare a casa delle persone un prodotto che si avvicina quanto più possibile ad uno mangiato seduto al tavolo di una pizzeria, frutto di conoscenza sugli impasti e attrezzature innovative.
Dopo alcuni anni a Londra, hai aperto una pizzeria tutta tua. Ci racconti un po’ il tuo excursus?
Sì, ho aperto la mia prima pizzeria a settembre dello scorso anno e sono estremamente felice di questo. Ricordo ancora quando misi piede il primo giorno a Londra, vedendo una folla di persone ogni santo giorno che correvano inseguendo una carriera o un’opportunità, rimasi sbalordito.
Ho lavorato duro in questi 9 anni per riuscire a fare quello che sto facendo. Non è per niente facile imporsi in un paese che non è il tuo, ma la voglia di fare e la passione premiano sempre. Sono partito per l’Inghilterra che ero un ragazzino con tanta voglia di crescere e tanti obiettivi, molti ancora da raggiungere.
“Napoli on the road” con il mitico Ape, è accantonato o continuerà a vivere?
Napoli on the road, con il mio mitico ape car, continuerà a lavorare. Era il mio sogno fare pizze in strada e dimostrare che chiunque può capire la nostra cucina, anche gli inglesi che fino a qualche anno fa erano abituati a mangiare ben altro.
Com’è nata l’idea di volare a Londra? Chi è stato il. Tuo maestro?
Non c’è un vero motivo, l’Inghilterra mi ha sempre affascinato. Qualche anno prima che finissi gli studi avevo già deciso. Non ho avuto un vero e proprio maestro, quelli che ho avuto mi hanno insegnato ad essere una persona seria e rispettosa dentro un ristorante. Ho fatto la gavetta vera, fatta di 14 ore al giorno e tante stecche sulle mani.
Per il resto, sono felice ed orgoglioso di essere autodidatta, ho imparato da solo tutta la parte tecnica sugli impasti e sto continuando ad imparare.
Ringraziamo Michele Pascarella per il tempo dedicatoci e se passate per Londra andate a mangiare la sua pizza e non ve ne pentirete. Chi scrive l’ha provata all’esterno della fermata Metro di West Hampstead durante un Pizza London Tour e assicura che siamo a livelli eccelsi.