Picinisco è un piccolo paese di montagna nel Lazio. Si trova a confine col Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise. È quindi un posto dove la natura appare ancora viva, forte.
È anche un paese dall’atmosfera inaspettatamente internazionale, poiché molti sono emigrati all’estero ed ora c’è stato un ritorno alla madrepatria. Inoltre molti stranieri si sono innamorati della tranquillità dei luoghi e hanno comprato casa. Quindi al bar si può sentire parlare picinischese, italiano ed inglese in egual misura.
Io l’ho visitato in quanto appassionato di formaggi, per poter assaggiare il Pecorino di Picinisco, il Conciato di San Vittore, la Marzolina di capra e tanti altri, prodotti dal Caseificio Pacitti.
È qui che la storia si fa più interessante, diventando letteraria.
Lo scrittore inglese D.H. Lawrence decise di lasciare l’Inghilterra alla fine degli anni Dieci del Novecento, poiché, pacifista e sposato ad una donna tedesca, non era ben visto.
Conobbe a Londra un contadino italiano che posava come modello per un amico scultore e fu invitato a soggiornare a Picinisco. Qui trovò uno stile di vita arcaico, primitivo paragonato alla sua Londra, ma seppe cogliere l’essenza dei caratteri umani. Così il contadino divenne l’amante romantico nel suo romanzo La Ragazza Perduta.
Negli anni settanta un altro contadino acquistò, come riparo per il proprio gregge, la casa in cui l’artista aveva soggiornato.
Cinquanta anni dopo, la tradizione dei formaggi continua con il Caseificio Pacitti, dei nipoti del pastore/casaro e si estende all’accoglienza presso una casa diventata museo: Casa Lawrence.
È nato dunque un legame affascinante tra un borgo antico, la letteratura e dei formaggi eccellenti.
Il video è il racconto della visita al Caseificio e di questa storia.
