AttivaMente ha sviluppato un percorso di dialogo che dà vita in teatro a “Io non sono quel che sono”, nel segno dell’Otello shakespeareano
AttivaMente ha lavorato intorno ad un progetto dedicato alle scuole superiori per sviscerare le motivazioni principali che portano alla violenza di genere soprattutto in età adolescenziale.
Grazie a “Questo mostro amore” arrivano in classe la psicopedagogista Valerie Moretti e il regista e councelor Jacopo Boschini per lavorare con i ragazzi sulle loro emozioni, sul loro approccio alla relazione, che sia affettiva o amicale; il frutto di questo excursus va in scena il 10 aprile, alle 19.30, grazie anche ai genitori che hanno aderito al progetto, al Teatro Bellini con l’infodrama “Io non sono quel che sono” che, partendo dalla storia di Otello, intende arrivare al cuore del nostro quotidiano.
Le parole di Boschini sono certamente chiarificatrici in tal senso:
”La storia è quella di Otello, di sua moglie Desdemona. E di tutti i personaggi che si muovono attorno a loro. Ed è una storia in cui ci sono molte domande a cui è difficile dare una risposta. Coma mai Otello piange e si dispera nel dichiarare tutto il suo amore per Desdemona proprio un attimo prima di soffocarla? Perché Desdemona non riconosce la minaccia che incombe su di lei e non fugge da Otello? Comprendere le ragioni dei personaggi che agiscono in Otello significa provare a comprendere i meccanismi di violenza e collusione che a volte si verificano all’ interno di una coppia. Significa guardarsi allo specchio, sapendo che ognuno di noi, per quanto sia convinto del contrario, non è immune dal rischio di rimanere intrappolato in certe dinamiche. Per questo è necessario riportare al centro il valore che hanno le nostre emozioni, le nostre pulsioni, i nostri bisogni più intimi, nelle azioni e nelle scelte della vita di tutti i giorni.”.
Sul palco, insieme agli studenti di alcune scuole superiori cittadine, ci saranno lo stesso Boschini e l’attore Stefano Panzeri; grazie al sostegno di Control, lo spettacolo è ad ingresso libero previa prenotazione al sito www.caprioperafestival.it