Asta al Blindhouse, a Napoli


Oggi è l’ultimo giorno per poter osservare da vicino le opere messe in vendita da una delle più celeberrime case d’aste di Italia.

Siamo a Napoli, poco oltre Piedigrotta, nel caveau blindato che custodisce i valori ed i beni più preziosi del sud Italia, sin dal 1979. Trasformare l’attività di custodia in vendita fu un colpo di genio, tale da catapultare la Blindhouse nel paesaggio artistico napoletano, in fremente movimento. Arte moderna e contemporanea, dai mobili d’arredo ai quadri, non c’è limite alla varietà dei pezzi d’arte proposti.
Mancano 24 ore alla prima battuta d’asta e nuove mura private accoglieranno queste rare perle.

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Nonostante le critiche che sempre agitano i mari dell’arte contemporanea, emergono accattivanti opere del ‘900: la dinamica umana spiegata dal cavallo ed il suo cavaliere di Marino Marini, tasselli rivoluzionari del manifesto futurista con Emilio Notte, l’ironico tributo alla caffettiera napoletana di Riccardo Dalisi. Ancora ricordo le caricature ricercate di Franz Borghese, la molteplicità delle emozioni dietro i colori accesi di un piano bar di Alberto Sughi, la ricerca del divino tra esoterismo e passato nella colonna dai tre volti di Luigi Ontani, il realismo architettonico stupefacente di Stefania Galegati. Marisa Albanese, già conosciuta per la metrò d’arte di Quattro Giornate, le ceramiche di Picasso e le litografie di Mirò, nonché le opere sanguigne di Hermann Nitsch.

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E se non piacesse l’arte contemporanea, non lascia delusa la scelta sui moderni di scuola napoletana. Ritratti e paesaggi di Napoli tra il XIX e XX secolo, sorpresa nei suoi vicoli e nella quotidianità, tra città e campagna: i paesaggi mozzafiato di De Corsi, l’intimità famigliare di Francesco Galante e di Giovanni Panza. È sorprende l’abilità di Oswald Achenbach di cogliere perfetta la luce che arrossa la torre di San Domenico Maggiore tra i festeggiamenti dell’Italia risorgimentale.

Il fiore all’occhiello tra le antichità per cui restare atterrito, è la magnificenza di Luca Giordano, in Susanna al bagno, dove il pathos della donna in lacrime, scossa e allarmata, non può che commuovere l’osservatore, quasi da suscitarne il senso di colpa perché complice nel guardare la sua intimità, non meno dei vecchioni oltre le spalle di Susanna. Tant’altro si potrebbe dire sulla gentilezza candida de La Carità romana di Giuseppe Marullo, l’opera a quattro mani di Domenico Gargiulo e Viviano Codazzi, ritrovare il volto di Artemisia Gentileschi come Sant’Orsola nell’opera di Onofrio Palumbo, la delicatezza del battesimo di Paolo De Matteis.

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Queste opere che ho avuto la fortuna di osservare da vicino, sono state un risveglio continuo di emozioni e passioni, ed è quasi un dovere riconoscere la professionalità di Blindhouse nella sapiente cernita. Non posso che augurare mani d’intenditori e grandi stimatori per ogni singolo pezzo messo all’asta, perché queste opere d’arte possano essere tramandate e continuamente ammirate.

Che l’asta abbia inizio! L’appuntamento è il 26 Maggio dalle ore 18.00.

 

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