L’attesa replica de ‘Bello di papà’ con Biagio Izzo per la scrittura e regia di Vincenzo Salemme.
In scena dal 17 al 23 marzo al Teatro Trianon l’attesa ripresa della commedia di Vincenzo Salemme ‘Bello di papà’ con Biagio Izzo.
Con Biagio Izzo in scena Mario Porfito, Domenico Aria, Adele Pandolfi, Yuliya Mayarchuk, Rosa Miranda, Arduino Speranza e Luana Pantaleo.
Prodotto da Teatro Cilea Napoli, con la collaborazione organizzativa di Pragma, l’allestimento si avvale delle scene di Alessandro Chiti, i costumi di Francesca Romano Scudieri, il disegno delle luci di Gigi Ascione e le musiche di Antonio Boccia, per la produzione esecutiva di Federica Apicella.
Dopo la prima di venerdì 17 marzo, alle 21, repliche sabato 18 (ore 21), domenica 19 (ore 18), mercoledì 22 (ore 17:30) e giovedì 23 (ore 21).
Il regista Salemme spiega lo spettacolo del quale firma anche la regia di questo allestimento:
«L’idea di questa commedia del 2006 mi è venuta quando in tutto il mondo occidentale arrivavano i primi segnali della crisi economica che ancora oggi fatichiamo a superare e il protagonista, il dentista Antonio Mecca, può rappresentare, in versione decisamente comica, il travaglio sociale, economico, psicologico di una gran parte della cosiddetta generazione dei cinquantenni, che dall’inizio di questo millennio viene messa in discussione ogni volta che la politica si deve occupare delle programmazioni finanziarie».
Dalla sinossi:
Mecca ha raggiunto una posizione sociale che sente però vacillare sotto i colpi del cosiddetto “nuovo che avanza”, ovvero i giovani che vogliono prendere i posti di comando. Il dentista ha paura di ogni novità, è un vero conservatore, di danaro come degli affetti.
Il desiderio di Marina di costruire una famiglia e avere figli spaventa Antonio, che, egoista per paura, non accetta la prospettiva di avere bambini con il loro egoismo assoluto. Di qui il paradosso su cui si gioca la commedia: un uomo che non vuole la paternità costretto a ricevere in casa un suo coetaneo che ha bisogno di ritornare a essere un figlio.
Foto di copertina di Gaetano Livigni