Torna a Napoli dopo due anni il Blind Date il concerto al buio di Cesare Picco al Teatro Bellini per la CBM Onlus.
A distanza di due anni, si è svolto il 14 febbraio al Teatro Bellini il Blind Date- Concerto al Buio di Cesare Picco promosso da CBM Italia Onlus.
Anche quest’anno il pubblico partenopeo ha risposto con entusiasmo all’invito del concerto gratuito, previa prenotazione, facendo registrare il “tutto esaurito”.
La nobile mission di CBM è quella di ridare la vista alle persone che vivono nei Paesi poveri del mondo, che senza l’intervento dei valenti medici sarebbero destinate a vivere nella cecità.
In particolar modo posta l’attenzione ai bambini soggetti a patologie come la cataratta congenita, risolvibile con un semplice intervento, ma senza l’aiuto di organizzazioni come la CBM, il destino di questi bimbi sarebbe la cecità.
Il Blind Date è un progetto che Cesare Picco porta avanti dal 2009, pubblicando anche un libro “La musica nel buio” dove spiega il progetto del concerto al buio come: “un percorso iniziatico, non solo musicale, perché quel bianco che progressivamente manca all’appello del nostro senso è forse in abito di luce divergente, è appunto dentro al pianista, ma contemporaneamente, richiama una presenza dell’ascoltatore che consente. In altre parole, è la luce della comunicazione emozionale”.
Il concerto è stato presentato da Carolina Di Domenico con il direttore di CBM Italia Massimo Maggio, che dopo aver introdotto le linee guida di CBM, hanno posto l’accento sul progetto del Concerto al buio, dove si unisce arte e disabilità, dimostrando che possono stare insieme.
Il compositore Cesare Picco, ha introdotto il concerto che si concentra su di un’unica parola che è ‘insieme’, perché vuol dire condivisione, in linea con il motto di CMB “Insieme per fare di più”.
Il maestro Picco al piano, ha introdotto attraverso morbide note la serata, con le luci che pian piano si affievolivano, lasciando al buio anche l’esecutore.
Nel buio le note sono divenute più intense, rimarcando sui toni gravi, esprimendo quell’ansia e quell’inquietudine di chi è costretto a percepire ma non a vedere.
Il buio assoluto del teatro doveva durare circa trenta minuti, ma è stato interrotto da persone che hanno dovuto lasciare la sala.
In ogni caso, nel buio si annulla lo spazio tra le persone, quello spazio che nella cultura orientale viene definito come il ‘Ma’, dove la musica diviene il ‘tutto’ che avvolge.
Picco di raffinata esecuzione riporta la melodia ad una primavera sensoriale, con le luci che sono ritornate gradualmente alla intensità iniziale.
Al termine del concerto il pubblico ha incontrato davanti alle scale il direttore Massimo Maggio che personalmente ha ringraziato e salutato le persone, una ad una.
Un’esperienza assolutamente da non perdere, unitamente alle donazioni per aiutare i progetti di lotta alla cecità della CBM.
Fonte foto Pasquale Fabrizio Amodeo