Arte contemporanea a Castel Sant’ Elmo


Rewind. Arte a Napoli 1980-1990

Nelle splendide altisonanti sale di Castel  Sant’Elmo, fortezza che domina la città di Napoli,  si è svolta  una mostra d’arte contemporanea  dal titolo  “Rewind. Arte a Napoli 1980-1990” dedicata a quel movimento artistico che si svolse nella città post terremoto tra gli anni ’80 e ’90. L’intento è quello di dare un prosieguo al già importante Museo del Novecento che è all’ interno del castello e vanta raccoglie opere della città partenopea dal ‘900 fino agli anni ’80.

Curato da Angela Tecce, sono state esposte  100 opere di artisti napoletani e non, col l’intento di proporre una riflessione per ricostruire, attraverso affondi tematici, la complessa storia artistica di Napoli. Motivo trainante di questa mostra è di esporre artisti,  opere e documenti che descrivono gli anni in cui, su livelli equivalenti, hanno visto convivere l’arte sperimentale di giovani e l’attività dei loro maestri. Progetto realizzato con la Soprintendenza Speciale per il patrimonio artistico , storico, antropologico e per il Polo museale della città di Napoli ed ella Reggia di Caserta, promossa e finanziata dal Servizio Architettura e Arte contemporanee e della direzione generale per il paesaggio, le Belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero dei Beni culturali e delle attività culturali e del turismo .

Un  lavoro di squadra, come lei stessa racconta, di ricerca dei massimi esponenti di  quel periodo che furono anima rappresentatrice di un movimento che voleva staccarsi dai canoni tradizionale dell’arte partenopea, inserendosi a pieno titolo in una visione globale della realtà artistica dell’epoca. Tra le opere, napoletani quali: Carlo  Alfano, Luigi Mainolfi, Nino Longobardi, Ernesto Tatafiore, Massimo Latte, Maurizio Cannavacciuolo, etc. Coinvolte a testimoniare  in questo progetto, individuando le opere presenti in collezioni private campane fondamentali per descrivere quel decennio, le principali gallerie operanti all’ epoca quali quelle di: Lucio Amelio, Il Centro, Lo Studio Trisorio, Studio Morra, Lia Rumma, Alfonso Artiaco e altre. Tra gli artisti non napoletani esposti: Joseph Beuys, Hermann Nitsch, Sol Lewitt, James Brown, Gino de Dominicis, etc. Il tutto supportato dalla consulenza di studiosi, ricercatori, testimoni . In questo contesto è stato presentato “Costellazione 80”, un progetto virtuale con l’intento di catalogare e archiviare, un data-base attraverso postazioni multimediali con finalità di collegamento tra le varie collezioni esposte quale archivio d’arte contemporanea a Napoli.

 

Hanno adornato le pareti, dando  vita ad una serata quella del 6 febbraio che si è svolta fra musica anni 80-e 90, facendo da sfondo alla mostra.A seguire nell’Auditorium di Castel Sant Elmo, una session di tutto rispetto che ben si è collocata in quel momento storico che pullulava di note nuove, anche in ambito musicale, e rappresentata dall’ esibizione di Toni Esposito e la sua band. Esponente e protagonista del Neapolitan power che in quegli anni si manifestò a pieno titolo e che ancora oggi porta avanti la sua idea di melting pot di suoni. Unendo ritmi del Mediterraneo e oltre, attingendo alle tradizioni popolari della musica che hanno avuto e perseguono l’intento di cantare e suonare umori, disagi, storie, di popoli che -anche se distanti- hanno radici comuni. L’idea iniziata appunto negli anni 80 con lui, Tullio, Pino come egli stesso afferma e che prosegue con l’adeguarsi ascoltando e mischiando vari linguaggi tra cui il rap. Tant’è che sul palco oltre a veterani (Antonio Nicola Bruno al basso) del nostro panorama musicali si avvale della presenza di nuove leve quali :Paki Palmieri alla batteria, Lino Pariota alle tastiere e voce ,Thieuf rapper senegalese, Tueff alias Federico Flugi rapper napoletano.

Ripercorre vecchi e nuovi brani scritti da egli stesso, artista a tutto tondo, dove non solo la musica governa il suo estro ma anche l’arte pittorica, come abbiamo avuto modo di apprezzare durante il Premio Mario Musella, svoltosi a novembre del 2014, al Palapartenope di Napoli, nel quale la scenografia era un dipinto opera sua e di  Mark Kostabi, con il quale collabora. Caleidoscopi di colori dove l’immagine riflette i suoni delle loro opere.Progetti futuri: un altro disco in uscita per l’estate, riprenderà quella world music con la quale ha iniziato, ricordiamo tutti  Kalimba de Luna.

photo & video Angela Garofalo

immagine di copertina Senza titolo(omaggio a Pollock?) di Maurizio Cannavacciuolo

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