“Tramonto sul Pontile” conclude con un concerto del coro Le mamme di Sisina di Gianni Lamagna
Alla presenza dell’ assessore Daniela Villani termina il 27 maggio l’iniziativa che ha visto il Pontile di Bagnoli al centro di una serie di eventi musicali svoltisi al tramonto.
Dopo i ringraziamenti di rito allo scultore Mario Cigalese che ha esposto le sue opere sulla Madre Terra e alla Pasticceria Napolitano, anche questa una realtà nata dal sogno della signora Pasqualina, l’assessore ha dichiarato:
“Il rinascimento di Bagnoli parte da qui, da questo pontile che è la passeggiata più lunga d’Europa”
Le mamme di Sisina, dirette dal maestro Lamagna, hanno portato un pò di Sanità a Bagnoli, in un incontro tra operai, artigiani ormai non più categorizzati come proletariato, che vogliono opporre la cultura alle stese. Nelle scuole, nelle piazze, nei teatri e nelle basiliche, Gianni Lamagna continua -non senza fatica- a far viaggiare questo progetto che vede coinvolte queste donne dalle età più disparate che in più di un’occasione hanno partecipato anche ai lavori discografici del loro mentore. Con loro i fidi Sisini, come Lamagna ha definito sui social i musicisti che le accompagnano da sempre: Michele De Martino (mandolino), Paolo Propoli (Chitarra), Giosi Cincotti (fisarmonica) e Arcangelo Michele Caso (violoncello) hanno eseguito villanelle del Cinquencento (Le figliole), una commovente versione di “Connole senza mamma” e “Lacrime ‘e cundannate”, sconosciuta ai più e ispirata alla orribile vicenda di Sacco e Vanzetti.
Anche in questa occasione, come già avvenuto nello spettacolo “Sulo”, Lamagna gioca a fare l’antiquario, veste i panni del restauratore che, fidando della qualità dell’opera d’ arte a lui affidata, coraggiosamente lavora per estrapolarne i ricordi e il linguaggio caratterizzato da termini che spesso risultano desueti alle stesse talentuose volontarie che danno voce a quei brani.
Le mamme hanno superato già ogni imbarazzo quando cantano “O ‘nnamurato mio” di Viviani, ma ci mettono impegno e cuore per cantare “Nella Terra dei Fuochi nun se vede mai ‘a luna” di Carlo Fedele, anche egli intervenuto sul Pontile; ma, a fronte di tanto dolore causato dall’incuria degli uomini, Lamagna non si arrende e dirige le mamme in “Dimane putesse schiarà”, oltre al sonetto 111 del suo pregiato “Neapolitan Shakespeare”.
Grande la suggestione di questo concerto, mentre il sole tramonta sul Pontile, sulla distesa d’acqua che aspetta di tornare mare, su un territorio che regala a sè stesso la speranza di una rinascita mentre la fisarmonica di Cincotti accompagna lo sguardo perso in un campo lungo, a spaziare sulle rovine del sogno siderurgico bagnolese.
Due i bis, l’ultimo strappato alla burocrazia che vuole la chiusura del Pontile per le 20.30. Con notevole gradimento del pubblico e anche delle Mamme di Sisina.