Grandi emozioni e interminabili applausi hanno scandito ieri sera, al Teatro Carlo Felice di Genova, per il concerto di Cristiano De André con Storia di un impiegato, il nuovo esperimento della formula “De André canta De André“, già collaudata con successo sui palchi di tutta Italia. Ricordi ancora intensi ed emozionanti che, inevitabilmente, hanno reso davvero speciale l’atmosfera di un concerto che ha radunato tutti i fan dei De Andrè di varie generazioni, arrivati a Genova da ogni angolo della regione
Quando si è aperto il sipario e Cristiano De André con la sua chitarra è apparso sul palco è scoppiato un applauso lungo ed intenso. Una apertura non casuale. Cristiano nella scelta del repertorio e nei parlato mantiene vivo l’impegno politico e civile che fu del padre, specie in un momento come quello attuale dominato da una decadenza e da un oscurantismo che non hanno eguali.
Emozioni, tante troppe emozioni, sensazioni che si rincorrono e si trovano in quella voce cosi tanto familiare. Quelle stesse emozioni, quelle stesse sensazioni cosi belle cosi travolgenti si ritrovano in questo disco, si ritrovano in “Verranno a chiederti del nostro amore“, “La Canzone di Marinella“, “Ho vista Nina Volare” che sostanzialmente rispecchiano le versioni originali, forse per rispetto forse perché già perfette cosi. Anche “Amico Fragile“ non si discosta molto negli arrangiamenti dalle versioni live, molto simile infatti a quella cantata con la Pfm nel primi dei due dischi live nel biennio ’79-’80.
“Storia di un impiegato“è un disco che mette in discussione le basi su cui si fonda il potere ed è stato arrangiato da Cristiano De André come una vera e propria opera rock. Nel tour è affiancato anche da altri celebri brani di repertorio come “Fiume Sand Creek“ e “Don Raffaè“, che hanno affrontato il tema della lotta per i diritti, e altre perle, come “Il pescatore“, contenute nei progetti discografici di grande successo “De André canta De André – Vol. 1” (2009), “De André canta De André – Vol. 2” (2010) e “De André canta De André – Vol. 3” (2017). La regia dello spettacolo, curata da Roberta Lena, è piena di soprese, dai visual con immagini storiche, ai giochi di luce.
Cristiano De André sul palco è stato accompagnato da Osvaldo Di Dio, Davide Pezzin, Davide Devito e Riccardo Di Paola. Oltre due ore di musica tra applausi, bis e standing ovation finale. “De Andrè canta De Andrè”, lo straordinario omaggio di Cristiano al padre Fabrizio, ha entusiasmato tutti sino all’autentica apoteosi finale, con il pubblico, giunto da tutta la Regione, in piedi ad applaudire e scandire a gran voce il nome di Cristiano.
Anniversario di un’opera rock
Cristiano torna volutamente sul palco in corrispondenza di un doppio e cruciale anniversario: i 50 anni dai moti del ’68 e i 20 dalla morte del padre, scomparso nel 1999 in un gennaio così simile a quello cui dedicò la splendida Preghiera in gennaio per la morte di Luigi Tenco. Torna, questo ardimentoso figlio d’arte, con quella che ama definire un’ “opera rock“. Se infatti il messaggio e i testi dell’album restano preziosamente e fedelmente custoditi, l’arrangiamento è ripensato in chiave contemporanea per permettere a Cristiano di esprimere il suo gusto musicale più autentico e raggiungere al contempo la sensibilità dei giovani e giovanissimi.
Patrizia Gallina
(Foto di Marcello Orselli)