‘Elektra’ il premiato lavoro per la regia Klaus Michael Grüber e la scenografia-costumi di Anselm Kiefer al Teatro San Carlo.
Per la Stagione Lirica e di Balletto 2016/2017 dal 9 aprile, in quattro repliche fino a sabato 15 aprile, in scena ’ Elektra’ di Richard Strauss, tragedia in un atto libretto di Hugo von Hofmannstahl dall’omonima tragedia di Sofocle Dresda, Hofoper, 25 gennaio 1909.
Direttore d’orchestra Juraj Valčuha per la regia di Klaus Michael Grüber (Ripresa da Elena Hammer). Scene e Costumi di Anselm Kiefer e le luci di Guido Levi,
L’allestimento premiato nel 2003 con l’Abbiati per il miglior spettacolo dell’anno “per l’intensità poetica della regia di Klaus Michael Grüber, e la straordinaria presenza come scenografo-costumista di Anselm Kiefer, che ha ambientato la vicenda in una sorta di monumentale relitto di Grecia Industriale di straordinario impatto visivo e penetrante efficacia tragica”.
Lo spettacolo segna anche il debutto, in qualità di Direttore Musicale Principale del Teatro di San Carlo, di Juraj Valčuha.
Nel cast Elena Pankratova nel ruolo della protagonista Elektra, in alternanza (11 e 13 aprile) con Sabine Hogrefe, Renée Morloc sarà Clitennestra, Egisto avrà la voce di Michael Laurenz e a vestire i panni di Oreste sarà Robert Bork (la locandina completa a margine).
Con i protagonisti sulla scena Manuela Uhl, Andrea Concetti, Paolo Battaglia, Elena Serra, Fulvia Mastrobuono, Pia-Marie Nilsson, Annette Jahns, Eva Vogel, Bettina Ranch, Katrin Adele, Magdalena Renwart, Gianluca Sorrentino, John Paul Huckle . Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo.
Elektra per il San Carlo segna la prima scenografia operistica di Anselm Kiefer. Una struttura semplice sul palcoscenico, ma dalla forte potenza evocativa, che racchiude in nuce una prima poetica dell’artista tedesco, a lungo misuratosi con i temi della cultura storica e antropologica del proprio paese, quella Germania uscita in macerie, materialmente e umanamente, dall’esperienza del Terzo Reich e del secondo conflitto mondiale.
Tre grandi container si allargano verso l’alto, con delle porte che si aprono sul fondo. Al livello più alto le porte sono tre, al terzo due, al secondo e al primo una. Al di là delle porte il destino e la morte, al di qua i ricordi, le forze e le aspettative. Su questa scena muta, scarna e sempre identica a se stessa, si stagliano personaggi monolitici, con i loro imponenti costumi, scolpiti in cartongesso.
La presenza di Anselm Kiefer a Napoli si rinnova sempre con grande attesa ed entusiasmo: quest’anno, la regia di Klaus Michael Grüber è ripresa da Elena Hammer, l’acclamato ritorno del grande artista tedesco al San Carlo, grazie alla collaborazione con la Galleria Lia Rummache lo rappresenta da quasi trent’anni, fa seguito al successo del 2004, anno in cui Gioacchino Lanza Tomasi lo invita per la prima volta a realizzare la scenografia e i costumi dell’Elektra.
Opera in un atto, tratta dalla tragedia omonima di Sofocle, su libretto di Hugo von Hofmannsthal (1874-1929), Elektra fu composta da Richard Strauss (1864 – 1949), durante il suo periodo espressionista.
La trama è tratta dalla saga degli Atridi e l’episodio narrato è ambientato a Micene, negli anni che seguirono il rientro degli eroi dalla Guerra di Troia e l’uccisione di Agamennone. L’argomento, molto popolare al tempo di Sofocle, venne messo in scena, quasi in contemporanea anche da Euripide.