Una famiglia quasi perfetta al Teatro Trianon


Continua il successo di ‘Una famiglia quasi perfetta’  di Carlo Buccirosso in scena al Teatro Trianon fino al 23 febbraio

Ultima replica al Teatro Trianon quella del 23 febbraio per l’esilarante commedia ‘Una famiglia quasi perfetta’ di Carlo Buccirosso in scena dal 10 al 23 febbraio. Presentato dalla Compagnia Enfi Teatro, con Produzione di Michele Gentile.

Commedia giunta al suo terzo anno di repliche (debutto nel novembre del 2014), che riscontra sempre larghi consensi da parte del pubblico, grazie alla verve di autore, regista ed interprete di Carlo Buccirosso, con un cast di attori come Rosalia Porcaro, Gino Monteleone, Davide Marotta, Tilde De Spirito, Peppe Miale, Fiorella Zullo, Giordano Bassetti.

Buccirosso sottopone allo spettatore l’imprevedibilità della vita, dove la tranquillità di una famigliola viene rivoluzionata dall’arrivo del padre naturale del loro figlioletto, uscito dal carcere dopo ventiquattro anni per averne ucciso la madre, giunto con l’intento di riprendersi il figlio.

Il protagonista Salvatore Troianiello è magistralmente interpretato da  Carlo Buccirosso, incalzante nei tempi e nelle battute.

Un affresco impietoso della nostra società, reso irresistibile dal sarcasmo e l’ironia di Buccirosso, che mette a nudo le ombre del sistema legislativo come quella della tutela del cittadino o della mortificazione delle disgrazie personali. Il tutto attraverso il parossismo del protagonista, con l’idea tutta personale che la paternità venga prima dell’adottabilità. Ciò riporta alla legge personale come quella di Filumena Marturano nel voler dare un cognome ai suoi figli naturali, una legge ignorante, quella della povera gente, dove la famiglia è il solo punto fermo delle loro esistenze.

Ed è proprio sul monologo della famiglia, al secondo atto, che Buccirosso riceve dalla platea un ‘Bravo!’ a scena aperta, quella che rende un uomo la dignità della sua vita.

L’onestà Buccirosso la lascia nel finale, dove al protagonista offre la speranza e la possibilità di cambiare, lasciandosi alle spalle la violenza di un’anima ferita per raggiungere l’agognata meta della famiglia. Sarà proprio questo il punto di svolta di Salvatore Troianiello che lo vede rinascere come padre e come uomo.

Un divertente Davide Marotta a suo agio nel dualismo del figlio coccolato imbrigliato nel ruolo di piccolo di casa, contro la ragionevolezza di un ragazzo ormai trentenne obbligato nel ruolo di figlio eterno bambino.

Splendida l’interpretazione dell’avvocato Percuoco di Gino Monteleone, dalla mimica e dalla timbrica vocale poliedrica che catalizza l’attenzione.

Rosalia Porcaro si produce in qualche vocalizzo del suo repertorio artistico, facendo giungere al pubblico l’apprensione e la protezione materna. Il suo personaggio, come la sua valenza artistica sembrano non del tutto espresse, lasciando lo spettatore in attesa di qualcosa non pienamente realizzata.

Da sottolineare le splendide le eleganti scenografie mobili lignee, che raffigurano due ambienti: lo studio dell’avvocato e la casa della famiglia Terracciano.

Una commedia che può essere considerata una tra le migliori scritte da Carlo Buccirosso, in quanto sa unire la corposità della trama con la comicità che solo Buccirosso riesce a trasmettere.

 

Foto di copertina di Pasquale Fabrizio Amodeo

 

 

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