Gigi Savoia in direzione ostinata e contraria
L’attore, impegnato al Teatro Politeama con la neonata Compagnia Stabile di tradizione fino al 6 gennaio, con la pièce scarpettiana “Tre pecore viziose” sfida, insieme a Graziella Marina, Pippo Cangiano, Francesco Ruotolo, il suo stesso maestro -con il quale è stato in compagnia per diverse stagioni- che, in epoca di grandi battaglie sociali, gridò il suo j’accuse da vero napoletano (che combatte per dare nuovi sbocchi culturali alla propria città) ad una generazione di trentenni che pure resisteva e cercava di dare il suo contributo alla rinascita di Napoli. Ci riprova Gigi Savoia, con una dichiarazione dai toni forti ma di segno contrario:
Contro tutto e contro tutti! Noi andremo avanti e tenteremo di smentire quel grido di dolore, che poi tanto non era sbagliato, quel “fuitevenne” eduardiano. Noi tenteremo di restare in questa città, non scapperemo, per dare la possibilità ai giovani di esibirsi e di lavorare. Spargete la voce, fate in modo che questa iniziativa una volta nata non muoia. E che questi giovani possano praticare la nostra grande tradizione e portarla avanti il più possibile».
Nobili intenti e cuore coraggioso, quello di Gigi Savoia. Il quale merita certamente l’attenzione del pubblico che ama il teatro e in particolar modo il teatro di tradizione. Per non dover scappare più, per sperare che ci siano molteplici possibilità per una città che ha fatto e fa cultura a tutto tondo.