Promessi Sposi 2.0, Duccio Forzano rivisita il romanzo manzoniano


Una mostra tra il classico letterario e il nostro tempo

I Promessi Sposi ormai non è solo il “semplice” romanzo scritto da Alessandro Manzoni ma grazie a Duccio Forzano, regista di Che tempo che fa e DiMartedì, in collaborazione con Massimo Bernardini, possiamo vivere le pagine manzoniane davvero in prima persona. In collaborazione con il Comune di Milano, Forzano ha voluto rappresentare un viaggio multimediale tra le installazioni di costumi di scena e materiale esclusivo dell´archivio Rai, con gli storici sceneggiati televisivi e le interpretazioni del Quartetto Cetra e del Trio Marchesini, Solenghi e Lopez.

La mostra a Palazzo Morando di Milano è stata presentata lo scorso 6 ottobre e rimarrà in scena fino al 7 dicembre intitolata “Promessi Sposi 2.0”. Un vero e proprio viaggio tra cultura d’epoca e mondo contemporaneo, in quanto la mostra è strutturata grazie, non solo all’utilizzo di costumi d’epoca e video installazioni, ma anche alla presenza dei famosi selfie a tema che, prima dell’iniziativa sono pervenuti all’organizzazione per essere poi stampati e utilizzati come supporto alla mostra stessa.

Perché Duccio Forzano riprende in mano il libro dei Promessi Sposi e ne fa un capolavoro del tutto contemporaneo?

“Prima di tutto ti ringrazio per averlo definito capolavoro. Non ho mai preso il libro in mano, non mi piaceva studiarlo al liceo figuriamoci adesso. Ho voluto sposare un’iniziativa proposta dal mio amico Massimo Bernardini, il quale mi ha definito una persona adatta per reinterpretare in altri metodi il romanzo di Manzoni. Inoltre, avendo spazio aperto con il tempo e con il budget, devo dire che mi sono divertito”.

Videoinstallazioni, moda, musica e addirittura anche i selfie. Come è riuscito a trovare un punto di incontro tra queste arti?

“Devo dire che la mia cultura cinematografica mi ha aiutato abbastanza, le mie esperienze e i miei studi hanno permesso la realizzazione di tale progetto. Si tratta di un percorso multimediale, un ponte tra passato e futuro in cui si incrociano l’esposizione di autoscatti, i selfie, a tema manzoniano, costumi di scena e materiali esclusivi della Rai, oltre ai pavimenti ricoperti di volti di tutti coloro che hanno partecipato alla videoinstallazione. Sono un uomo di 53 anni e mi piace stare al passo con i tempi e vivere i giovani ma soprattutto con il loro linguaggio; proprio per questo ho voluto realizzare questa campagna social con i selfie”.

E´ sempre una grande soddisfazione veder realizzato il proprio lavoro, soprattutto quando si ha il peso di Manzoni sulle spalle. Qual è stato il primo pensiero una volta tagliato il nastro della tua creazione?

“Una grande emozione e il primo pensiero è stato “Ci siamo riusciti”. Io e tutto lo staff ci siamo occupati davvero di tutto, e non solo da un punto di vista di idee ma anche da un punto di vista artigianale, come per le installazioni, dalla nascita alla collocazione. Quindi si, la soddisfazione di esserci riusciti è stata davvero grande per tutti”.

A cosa è rivolta ora la sua creatività? Cosa ha in mente ora Duccio Forzano?

“Al momento sono alle prese con la stesura di alcuni videoclip per una cantante emergente e il 30 inizio a lavorare ad una web series che ha già dei buoni presupposti per divenire un successo. Quindi per fortuna la mia creatività è sempre in moto”.

L’idea, messa a punto insieme a Valentina Stangherlin, Eliana Manca e Donatella Damato con la collaborazione del giornalista Massimo Bernardini, dell’esperta di moda Fabiana Giacomotti e infine della Direttrice del Polo Musei Storici e Archeologici del Comune di Milano Marina Messina, sta riscuotendo già un ottimo successo sia tra un pubblico che rivive I Promessi Sposi dopo tantissimi anni di studio, sia da coloro che in giovane età si stanno ora approcciando al romanzo. Tanti amanti dell’arte di svariate età stanno facendo visita al Palazzo Morando di Milano e per farlo vi sarà la possibilità ancora fino al 7 dicembre, ma nel frattempo sicuramente sentiremo ancora parlare di Duccio Forzano e dei suoi successi.

Ph Melissa Iannace
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