Il Re scugnizzo del Vittorio Emanuele II al Teatro Il Piccolo


L’annuale rappresentazione del corso di teatro dell’Istituto di Istruzione Superiore Vittorio Emanuele II di Napoli si è svolta il 30 maggio al Teatro Il Piccolo a Fuorigrotta, con la commedia ‘Il Re scugnizzo’ con la regia di Mauro Palumbo, il coordinamento della professoressa Giuliana Molinaro, la scenografia e vestiti della professoresse Pina Marrazzo e Teresa Caiazza ed il management di  Paola Santini.

In occasione del 300esimo anniversario della nascita di re Carlo di Borbone (20 gennaio) che cade quest’anno, si è voluto mettere in scena il lavoro teatrale di Mauro Palumbo ambientato durante il regno dei Borbone. Il regista che collabora con l’Istituto da qualche anno, è partito dal romanzo ‘Notre dame de Paris’ di Victor Hugo impostando la sua storia di connotazioni partenopee, con il malgoverno da una parte (Cardinale Frollo) che tiene in pugno deboli (Quasimodo) supportato dall’esercito (Capitano Febo/re Ferdinando) e dall’altra il popolo (lazzare) che si ribellano con il capo-popolo di turno (Esmeralda), il tutto accompagnato dalla maschera di Pulcinella che introduce i vari punti del racconto teatrale.

Il nutrito gruppo di studenti che si sono cimentati nella piece teatrale sono stati: Daniele Cardone (Frollo), Ferdinando Santini (Quasimodo), Alessandro Amodeo (Febo/Ferdinando), Lorenzo Dell’Oglio (Sant’Antonio), Alfredo Palma(San Gennaro), Carla Scotto(Santa Lucia), Francesca Correale (Esmeralda), Fabiano Moscati (Pulcinella), Anna Fucile (lazzara/soldato), Melania Rizzardini (lazzara), Alessandro Errico (soldato), Enza Monaco (lazzara), Angela Cataldo (lazzara), Annabella Paone (lazzara), Sara D’Arienzo(lazzara), Genny Buonomo (soldato), MariaLucia Migliaccio (lazzara), Giusy Mignano (lazzara).

Il Re scugnizzo’ è un lavoro ben strutturato, con dialoghi e battute incalzanti senza caduta di tensione, dalla buona ritmicità che i ragazzi hanno saputo mantenere sul palco, non priva di colpi di scena e qualche intervento musicale con balletti che non distolgono dalla trama ma che l’arricchiscono attraverso l’espressione culturale della tradizione campana come l’intrezzata.

Da sottolineare l’originalità delle musiche di Sergio Carneo ed i Villanella, a cui si aggiunge quella del saluto finale con ‘A  città ‘e Pulecenella’ di Claudio Mattone.

Il lavoro ha partecipato alla manifestazione ‘Ad Maiori’ la rassegna che vede impegnate diversi istituti scolastici nazionali con i loro lavori, vincendo il primo premio.

Palumbo in merito alla applaudita rappresentazione ha commentato la scelta dell’ambientazione: ‘Tutte le realtà che ambientiamo a Napoli sembrano più umane’ mentre riguardo il premio vinto ‘il mio premio è già nel percorso, dico sempre che la felicità non è una meta ma un percorso. I ragazzi fanno il laboratorio perché il percorso possa essere non solo formativo ma di crescita, perché al di là del risultato finale il fine è quello di spronarli a vincere la timidezza ed affrontare la vita, in quanto ci sono alcuni dei ragazzi con problemi di DSA, BEF e DA. Il mio premio è vederli sul palco, per fortuna faccio il lavoro più bello del mondo quello di lavorare con i ragazzi. Non servono premi né li vado cercando’.

 

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