Si è svolta il 3 dicembre la mostra fotografica di Mauro Pagnano dal titolo “ Io Resisto – Mostra della resistenza e dell’impegno civile” presso un bene confiscato alla camorra, Casa Don Diana.
La mostra fotografica #IoResisto è stata promossa nell’ambito del programma “Identità in rete” ,sostenuta dalla Fondazione CON IL SUD, dall’ associazione di volontariato Sinistra Duemila, in partnership con le associazioni Jerry Essan Masslo, Arciragazzi Caserta, Foro di Giano e Scuola di Pace don Peppe Diana e si colloca all’interno del percorso avviato ormai da tempo dalla rete del Comitato don Peppe Diana. In una sala gremita, rappresentata da tutte le fasce di età e sociali, si è svolta questa mostra pieni di simboli e contenuti, dove il pubblico ha saputo ben ripagare con presenza, attenzione e commozione gli organizzatori.
Sono 250 ritratti di volti comuni che si mischiano a volti noti, giornalisti come Sandro Ruotolo ad esempio, e raccontano la lotta giornaliera, o meglio la resistenza in un territorio fatto di luci e d ombre, ma da tempo luogo di riscatto e resistenza. I volti sono alternati a documenti dell’epoca, articoli di giornali, volantini e manifesti che si inseriscono come veri e propri volti, in quanto hanno testimoniato anche e soprattutto loro, ciò che stava avvenendo in tempi diversi in quel territorio. La peculiarità di questa mostra ,tra l’altro, è rappresentata da uno specchio che qua e là si alterna alle foto, volto a chi voglia specchiandosi, sentirsi vicino, parte integrante e riconoscersi fra quelli fotografati che ogni giorno lottano e resistono.
La casa dove si è svolta la mostra è un luogo simbolo di questa lotta, un bene confiscato alla camorra e gestito dal Comitato don Peppe Diana. La villa è intitolata a Giuseppe Diana ucciso il 19 marzo del 1994 con cinque colpi di pistola nella sua chiesa proprio a Casal di Principe, diventando da quel momento e per sempre simbolo di resistenza e riscatto. Già presente in maniera permanente nella Casa Don Diana la mostra #Noninvano, foto di volti che hanno dato la vita nella loro lotta per la legalità.
Il fotografo Mauro Pagnano dell’agenzia di comunicazione sociale ETIKET si è sempre occupato di immagini da reportage della terra dei fuochi, in questa mostra invece racconta i fuochi della buona terra, dell’impegno, della passione per questo territorio. Le sue parole sono state:
“E’ un progetto collettivo e ci siamo chiesti all’inizio, come si fa a raccontare la resistenza fotograficamente, quando non hai immagini datate, quando non hai iniziato a fotografare già dagli anni 80,e soprattutto perché il ritratto in posa non mi apparteneva, io mi occupavo di foto da reportage, ciò nonostante è stata una sfida”.