Al Teatro Trianon ‘Sogno di una notte di mezza estate’ con una magnifica Isa Danieli ed uno straordinario Lello Arena.
Il 29 marzo al Teatro Trianon in scena ‘Sogno di una notte di mezza estate’ con Isa Danieli e Lello Arena, una riscrittura di Ruggero Cappuccio e la regia di Claudio Di Palma. Una produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, in collaborazione con Officine Culturali della Regione Lazio Bon Voyage, Festival Teatrale di Borgio Verezzie Civit’Arte 2015.
Lo spettacolo in scena da quasi due anni, già dal suo debutto il 16 luglio 2015 al Festival Teatrale di Borgio Verezzi (SV) ha conquistato il pubblico e la critica.
Con Danieli e Arena in scena Fabrizio Vona (Puck), Renato De Simone (Lisandro ed elfo Onorato), Enzo Mirone (Demetrio ed elfo Salvatore), Rossella Pugliese (Elena ed elfo Annunziata) e Antonella Romano (Ermia ed elfo Concezione).
I costumi sono di Annamaria Morelli, le scene di Luigi Ferrigno, le musiche Massimiliano Sacchi ed i burattini di Selvaggia Filippini.
Una riscrittura quella di Ruggero Cappuccio che condensa la storia ed i piani narrativi ponendo come protagonisti principali il re e la regina delle fate, quell’Oberon interpretato da Lello Arena e Titania da Isa Danieli, che muovono destini e sentimenti degli umani, come marionette tra le loro dita. Una favola che si arricchisce di tradizioni partenopee, citazioni shakespeariane , in un turbinìo metafisico dove nulla è reale ma tutto è sogno.
Dall’originale ripresa sia la storia dei quattro innamorati: Lisandro ed Ermia, Elena rifiutata da Demetrio, che l’inganno di Oberon con il fiore dell’amore maneggiato in modo errato dal folletto Puck agli ordini di Oberon. Innamorati rappresentati attraverso l’antica arte delle guarrattelle, le marionette che nella notte si muovono di nascosto.
L’intreccio di Cappuccio sui sentimenti dei giovani innamorati si contrappone alla coppia immortale dove il sentimento è ormai assopito, rimpianto ma non ricercato, dove specie nelle prime scene si rende tangibile tutto la pesantezza di un rapporto, dove i protagonisti sono per di più confinati in un letto di un ambiente cupo e poco illuminato. Locale che appartiene ad un palazzo storico napoletano, dove la coppia non si palesa ai sui abitanti.
Tutta la storia grava sulle spalle dei due protagonisti principali, gli strepitosi Danieli ed Arena che riescono ad interpretare un condensato di intrecci di ispirazione shakespeariana ma dai caratteri napoletani. Due divinità precipitate sulla Terra, continuamente sospese tra sonno e veglia, conducono la regia dei sentimenti umani, dove l’anglofono Oberon non riesce a prevalere sulla verace e volitiva Titania.
Manca sul filo narrativo della riscrittura, il movente dello scherzo di Oberon su Titania facendola innamorare di un somaro, che verrà svelato solo in chiusura, ovvero la gelosia di Oberon verso la marionetta più importante: pullecenella, che la Titania-Danieli partorisce in diretta con la grazia e la maestria che la contraddistinguono.
Degni di nota gli attori che interpretano il doppio ruolo delle marionette-viventi e quello degli attori della commedia da rappresentare per le nozze di Teseo con Ippolita, avvenimento relegato negli ultimi cinque minuti, come il Puck-Fabrizio Vona che cattura l’attenzione con il suo spirito ammaliatore.
Un bel lavoro, una riscrittura senza caduta di tensione, con una magica Isa Danieli cui fa ottima compagnia Lello Arena con il suo ironico disincanto, con la regia di Claudio Di Palma attenta e scrupolosa, dove tutto l’ambiente scenico è meticolosamente utilizzato.
Fonte foto: Pasquale Fabrizio Amodeo «foto scattate al Trianon Viviani, per gentile concessione del teatro e della produzione Ente teatro cronaca Vesuvioteatro».