Una festa per cantare “Je sto vicino a te”
Una perdita di tale spessore quale quella di Pino Daniele, avvenuta all’ inizio di quest’anno, sarà una ferita difficile da rimarginare; motivo per cui questi eventi saranno l’inizio di una lunga serie di tribute che giustamente la sua città organizzerà nel ricordo di questo suo figlio.
Un evento reso fruibile a tutti, ad ingresso libero, quello messo in piedi dal Comune di Napoli, coadiuvato nell’ organizzazione da Federico Vacalebre, giornalista e noto critico musicale. L’evento si è svolto in un giorno simbolo, quale il 19 marzo appena trascorso. Non una data a caso, ma quella in cui ricorreva la nascita, nonché l’onomastico di Pino. L’evento, che dapprima doveva svolgersi in altra location, dato l’enorme afflusso di richieste si è sviluppato all’ interno del Palapartenope di Napoli. L’altro evento legato a questo giorno è stato il flash mob svoltosi nel Maschio Angioino in mattinata. Luogo che ha visto qualche settimana fa, l’enorme e silenzioso afflusso di pubblico, accorso per dare l’ultimo saluto all’urna con le ceneri di Pino Daniele.
In realtà, il Palapartenope era il sito più idoneo per accogliere la marea umana accorsa. In silenzio e ed emozionati si sono recati all’interno. Si inizia a cantare ancor prima dell’inizio, lo chiamano, lo aspettano. Sui video- wall scorrono le foto di Pino, della sua carriera; non tutte ovvio, ci vorrebbero ore ed ore per racchiudere tanti anni. Presenti le autorità, il sindaco De Magistris, il presidente della squadra calcio Napoli Aurelio De Laurentis. Sul palco apre il concerto il fratello Nello Daniele, due gocce d’acqua, quasi. Inizia con”Je sto vicino a te “ accompagnato da Toni Cercola (percussioni) e Gianni Guarracino (chitarra). Segue “Mare luna” e si aggiungono agli strumenti Mariano Barba e Lino Pariota.
A salire sul palco è poi Peppe Lanzetta, scrittore,a declamare i versi scritti la notte precedente per Pino. Il primo grande momento di religioso silenzio, scosso da un applauso a scena aperta. Il successivo intervento sarà opera di Maurizio de Giovanni, anch’ egli scrittore, con il suo personalissimo ed accorato tributo. Commuove, le sue parole erano quelle di tutti i presenti, quelle che ognuno avrebbe voluto dirgli. Tra il primo e il secondo seguono interventi musicali quali: Francesco Baccini che esegue emozionato una canzone scritta per Pino e poi intona “Quando quando” . Segue Eugenio Bennato con la sua versione particolare di” Lazzari felici”. Per entrambi forse cantare certi brani non è esattamente nelle loro corde, non arriva al pubblico quel pathos che invece esplode con il successivo ingresso di Pietra Montecorvino quando intona “Bella mbriana”. La sua voce calda, partenopea graffia nella timbrica e addolcisce nella parole, smuove il pubblico, lo rianima, lo esalta. Dà il giusto appeal alla canzone. Segue “Anna verrà”; il pubblico è lì, aspettava queste tonalità , questi ritmi, in fondo -e non dimentichiamolo- stavano li per Pino Daniele e non per altre chiavi di letture, ma per quella sua, originale ed unica.
Poi è la volta di Teresa de Sio che esegue “Quanno chiove”, ricordando l’ultima volta, cantata proprio su quel palco con Pino un anno fa. Momento cardine della serata quando è Enzo Avitabile a salire sul palco, accompagnato da Carlo Avitabile. Il suo groove ossia come ricorda lui “’o ritmo ca nun cagne”, cosi lo chiamavano loro (Pino anche) all’ inizio della loro carriera. Lo fa suo, perché è anche suo. Fa suoi i testi. Guadagnano ad uno ad uno la scena per il gran finale tutti gli artisti intervenuti. Doverosi i ringraziamenti, il pubblico però ora è caldo, coinvolto in toto. Tutti in pied:i è un fiume di cori, applausi, canti tra i versi di “Yes i know my way”, “Je so pazzo”,” Terra mia,”E’ancora tiempo”,”E sona mo”. Esalta, è coinvolgente come sempre, Enzo Avitabile; lui più di altri riesce a dare ciò che il pubblico voleva. Sono mancati sul palco degli artisti che sono stati a lungo compagni di viaggio di Pino Daniele ed il pubblico li aspettava. Al di la di ciò, è stata una bella serata all’ insegna di quel groove, di quel sound “Made in Naples” che questo figlio improvvisamente scomparso, ci ha donato.
Tutte le fasce di età erano presenti. Pino ha unito tutti in maniera trasversale, ha attraversato vite, amori ed epoche. Dai capelli grigi, agli stempiati a genitori con bambini, tutti volevano esserci. Tutti ci sono stati, quelli che il Palapartenope poteva contenere.