Il Gruppo Teatrale della Parrocchia di San Nicola di Mondragone venerdì 8 e sabato 9 Luglio nel salone parrocchiale S. Nicola ha presentato la commedia in tre atti “La fortuna con l’ effe maiuscola” scritta nel 1942 dal grande Eduardo De Filippo in collaborazione con Armando Curcio.
La compagnia amatoriale è nata da circa sei mesi dalla volontà del Parroco Don Nando Iannotta e dal regista Antonio Luongo. Autogestita, senza fini di lucro , composta da persone appassionate di teatro essa porta un messaggio preciso , quello dell’amicizia e della solidarietà; infatti gli incassi delle due serate sono stati devoluti in beneficenza.
La trama della commedia racconta di una famiglia povera e delle sue vicissitudini in un basso napoletano. Il taglio è tragico-comico, e a prevalere è l’aspetto umano dei personaggi e del loro buonsenso che si rende ancora più evidente attraverso un registro umoristico. Il capo famiglia è costretto spinto dalla fame a riconoscere un figlio dietro un compenso per sopperire alla miseria che insieme alla sua famiglia si trova a vivere. Inaspettatamente un incredibile colpo di scena si presenta nella vita di questa famiglia. Il fratello di Giovanni emigrato da decenni in America muore e Giovanni si trova ad ereditare una forte somma di denaro ma a condizione che lui non dovrà avere dei figli, in caso contrario l’eredità andrà al primogenito. Un beffardo gioco del destino in cui ancora una volta emerge l’arroganza dei ricchi e la miseria dei poveri destinati a soccombere anche quando la fortuna sembra sorridergli. Giovanni però non si piega a questa ennesima beffa e cerca di sovvertire il corso degli eventi a costo di sacrificarsi e si costituisce alla giustizia per il reato di falso in atto pubblico e finisce in galera per 5 anni. Ma in questo modo il riconoscimento del figlio viene annullato e l’eredità passa a lui.
La commedia ha avuto un enorme successo con il tutto esaurito nelle due serate, la bravura dei protagonisti e la trama avvincente rendono fluido il racconto attraverso un linguaggio che ben descrive i sentimenti e le emozioni che attraversano i protagonisti; facendo emergere l’amaro senso della vita, ma attraverso la chiave ironica forte è il messaggio della speranza in un domani migliore. La speciale partecipazione come attore del parroco Don Ferdinando Iannotta ha suscitato curiosità ed è stata accolta con entusiasmo, un scelta vincente che ha accorciato le distanze e creato un ulteriore vicinanza; con lui in scena Giovanni Ruoppolo ( Antonio Luongo) il capo-famiglia, Cristina ( Angela Pagliaro) la moglie devota, Enricuccio( Ciro Zarrillo) il figlio adottivo, Concetta la portiera (Valentina Taglialatela), l’Avvocato Manzillo ( Don Ferdinando Iannotta), donna Amalia (Rossella Pizzella) moglie fedifraga del facoltoso marito, Don Vincenzo (Sandro Forte), il Barone Sandrino ( Raffaele Pero), il Notaio Bagliulo (Vincenzo Ganino), il Brigadiere (Elia Pagliuca), la Dottoressa (Giada Centore), le inquiline del palazzo Donna Assunta (Giusy Luongo) e Donna Carmela ( Raffaella Esposito).
ph: Ferdinando Scognamiglio