Laminae Cantus: 22 e 23 dicembre concerti nelle Marche a sostegno delle terre segnate del terremoto.
comunicato stampa
“Domenica 22 al Radeche fonne e lunedì 23 dicembre allo Spulla i concerti in solo di Laminae Cantus, dopo i successi di Savona, Alessandria e Lecco ritorna l’originale progetto di Emanuele Cedrone dedicato alla Melodiosa. Un “ritorno a casa” per il musicista e un impegno importante: “La Melodiosa è uno strumento che arriva dalla seghe dei boscaioli, e io con questo strumento che di solito gli alberi temono, ma che è dotato di una voce angelica. Porterò il mio contributo nel voler continuare a far vivere e crescere una terra che, grazie ai suoi abitanti, sta rialzando la testa dopo il terremoto. Un repertorio dove si alterneranno musica classica, rock, musica popolare e poesia, Trilussa, Montale, Di Giacomo con la possibilità di unirsi ad Emanuele per una jam, duetti improvvisati, magari ospiti a sorpresa.
Una data carica di significato quella del 22 dicembre al Circolo Radeche fonne, che nasce dalla forza delle associazioni nel portare avanti la diffusione delle arti come il teatro, la musica, la danza, l’artigianato e tutto quello che dà identità e socialità di un territorio. Grazie alle donazioni di associazioni e privati il circolo riesce a realizzare giorno per giorno il sogno di non abbandonare la propria terra. “Il terremoto del 1996 è stato forte, ma quello del 2016 è tutta un’altra storia – afferma Emanuele – ognuno di noi chi più e chi meno ne è stato colpito, se non materialmente, psicologicamente. Questo concerto per me è un’opportunità di fare qualcosa per la mia terra e per la gente che ci vive. Io so fare poco altro, so suonare, e pensare di poter condividere in una serata, speranze, paure, progetti, emozioni, risate e portare la melodiosa a cantare per la mia terra ferita è un emozione enorme e un compito importante. Lunedì 23 invece allo Spulla la Melodiosa celebra e chiude questo 2019 ricco di concerti e buone semine per l’anno a venire.
“La mia passione per la Melodiosa arrivò coma una sorta di folgorazione quando la sentii e la vidi per la prima volta verso la metà degli anni 2000 nel film Delicatessen di Jean-Pierre Jeunet. Era suonata dal protagonista e io rimasi letteralmente rapito dal suono. Cominciai ad informarmi e conobbi dei gruppi in rete di musicisti e amatori da tutto il mondo, mi si aprì un universo: dal come fosse possibile farla suonare, alle possibilità espressive, gli autori che l’avevano usata, i film in cui era presente nella colonna sonora etc. Laminae Cantus nasce dalla mia esigenza di riscattare uno strumento preso mai troppo sul serio dai più, relegato a simpatico effetto rumorista e poco altro, costretto da sempre a fare da contorno. La Melodiosa nasce da un’intuizione e da una necessità, come tutti gli atti artistici: quella di poter avere uno strumento melodico là dove non ce n’erano altri oltre la voce e che fosse di facile reperibilità”. Sono le parole di Emanuele Cedrone, fondatore del Laminae Cantus Musique Ensemble: un progetto unico in Italia, raro nel mondo, incentrato sulla scoperta della Melodiosa, che il musicista marchigiano ha studiato da autodidatta – non esistendo in italia maestri di tale strumento – tanto da diventarne uno dei più noti e appassionati sostenitori. Laminae Cantus nasce proprio per divulgare la storia, il suono e le possibilità espressive della Melodiosa.
Marchigiano, classe 1980, diplomato in percussioni afrocubane, polistrumentista, esecutore, arrangiatore e compositore nei Sursumcorda, Emanuele Cedrone fonda Laminae Cantus nel 2014. Il grande pubblico lo scopre nel 2015 grazie alla partecipazione a Italia’s got Talent. Nel corso degli anni Laminae Cantus si esibisce in Italia e all’estero, catturando l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori per l’originalità della proposta, la scelta del repertorio, il suono evocativo che arriva dal profondo della materia, con uno strumento controverso che percorre da sempre le vie meno battute della storia della musica. “Attraverso la Melodiosa posso cantare un repertorio che ho sempre amato, quello operistico, con storie struggenti e melodie meravigliose, che caratterizza l’Italia nel mondo e la rende subito comprensibile e riconoscibile, in più ho uno strumento assolutamente fuori dall’ordinario che però fa parte in qualche modo della vita di ognuno di noi“.”