L’ultima eclissi con Rosaria De Cicco al Teatro Il Pozzo e il Pendolo


‘L’ultima eclissi’ dal 18 febbraio al 5 marzo al Teatro il Pozzo e il Pendolo con Rosaria De Cicco.

La prima serata dello spettacolo ‘L’ultima eclissi’ tratto dal thriller di Stephen King ‘Dolores Claiborne’ si è svolta il 18 febbraio al Teatro Il Pozzo e il Pendolo, con Rosaria De Cicco, regia ed adattamento teatrale di Annamaria Russo.

Il monologo in replica fino al 5 marzo, interpretato da Rosaria De Cicco ha tenuto col fiato sospeso il pubblico presente, catturandone l’attenzione.

La vicenda è incentrata sull’interrogatorio di Dolores Claiborne, sospettata dell’omicidio di Vera Donovan sua datrice di lavoro, morta in seguito ad una misteriosa caduta dalle scale. Durante la lunga notte al comando di polizia, per provare la sua innocenza, di fronte ad un commissario, un agente, una stenografa, che nella trasposizione teatrale sono virtuali, Dolores ripercorre la sua vita, tutto d’un fiato.

Il monologo de ’L’ultima eclissi’ parte dalla giovinezza sviscerando emozioni, delusioni e le violenze del suo matrimonio, ed è portato avanti dalla De Cicco con una dialettica chiara ed intensa, confermando le sue doti di fine interprete di quegli stati della psicologia femminile devastata da dolori e lutti.

Il titolo prende spunto dall’avvenimento cardine nella vita di Dolores, nel quale si compie un misfatto liberatorio, proprio come l’ombra dell’eclissi che oscura il Sole per poi liberarlo dalla sua oscurità, così Dolores si libera di quell’ombra che devasta la sua famiglia.

La scenografia scarna, dove lo spazio in penombra riporta al buio del dolore dei ricordi, è costituito da tre sedie che rappresentano Vera Donovan, il marito Joe St. George, la figlia Selena. La De Cicco-Dolores utilizza la sua sedia, quella del commissariato, per farne l’unica realtà oggettiva rispetto alle parole, che giungono invece come macigni.

Nella narrazione la De Cicco esprime mirabilmente tutta la gamma della sfera emotiva e psicologica della protagonista, offrendo il ritratto di una donna che una logicità sia nel turbolento mondo familiare fatto di tribolazioni sia in quello lavorativo con la spocchiosa signora Donovan.

Grande merito ad Annamaria Russo che ha saputo condensare in un monologo di un’ora le oltre 500 pagine del libro, non tralasciando quelle nozioni essenziali allo sviluppo della narrazione.

Le scene sono di Elio Rivera, le musiche Julius&Amy, il disegno luci Sebastiano Cautiero.

Fonte foto: Pasquale Fabrizio Amodeo

 

 

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