Monica Sarnelli “Lazzara felice”, show case alla Fonoteca


Sono passati “dieci anni più uno” dall’uscita del brano “Chesta sera” che ha reso Monica Sarnelli famosa al grande pubblico. Per festeggiare questa importante ricorrenza la Sarnelli ha intrapreso una nuova avventura, quella di essere discografica di sé stessa, portando sul mercato, sotto l’etichetta “Lazzara felice”, i suoi due lavori: “Napoli@colori” e “A testa in su”.

Questi dischi saranno presentati oggi, mercoledi’ 16 dicembre alle ore 18:00,  al pubblico in uno show case presso spazio Fonoteca, che si trova in via Morghen, zona Vomero a Napoli.

“Napolicolori”, produzione “Lazzara felice” appunto, conta di quattro dischi, venduti singolarmente o in cofanetto: “Chesta sera (Napoli Rossa)”, “Terra mia (Napoli Blu), “Campagna (Napoli Black)”, e “A cchiù bella (Napoli Gold)”. Monica Sarnelli, in un percorso di 65 canzoni, racconta la sua visione di Napoli, città straordinaria di cui trasferisce nelle note musicali emozioni ed energia che lei sola sa sprigionare.

Gli umori, i sapori di Napoli, ma soprattutto i colori che la Sarnelli attribuisce alla città e che ci spiega in questo modo:

« Il rosso è il colore della passione, dell’amore, delle storie vissute, di quelle sfiorate, degli incontri voluti e di quelli casuali e ho deciso di abbinarlo a grandi autori e interpreti, da Nino D’Angelo a Peppino di Capri, Claudio Mattone, Fred Bongusto, Vian, Eduardo De Crescenzo, Alunni del Sole, raccogliendo nel disco “Chesta sera (Napoli Rossa)”, melodie come quella che dà il titolo all’album, a cui si uniscono “A’ canzuncella”, “Nun ce putimmo lassà”, “Liù”, “St’ammore”, “Nisciuno”, “Nun è peccato”, “Doce doce”.

Il blu è il colore che abbino alla Napoli dello straordinario Pino Daniele, una città in blues. Un blues latino, mediterraneo, pieno di sfumature, di suggestioni, di grandi contaminazioni, dove Napoli, diventa sorella acquisita di New York, Rio de Janeiro,  Buenos Aires.

 

E’ il blu che mette insieme “Terra mia”, “Chi ten ‘o mare”, “Lazzari felici”, “’A me me piace ‘o blues”, “A testa in giù”, “Canzone nova”.

Il nero è il colore delle periferie di Napoli, troppo spesso scarsamente illuminate, non sempre curate con la stessa attenzione del centro città. Tante, troppe ‘zone buie’, intese anche, metaforicamente, come mancanza di reali opportunità. Nero, scuro è anche il colore della pelle di artisti come James Senese, Mario Musella, con l’altro showman Franco Del Prete, grandi ispiratori già a metà anni ’60 del ‘nuovo suono’ della musica di Napoli che insinuava il tanto apprezzato ‘neapolitan power’, ben continuato da Enzo Avitabile, Fausta Vetere & Nccp, Teresa De Sio, Gigi De Rienzo, Enzo Gragnaniello, Ernesto Vitolo, Agostino Marangolo, Almamegretta, 24grana, Marco Zurzolo, Maurizio Capole, Sha One & La Famiglia.

In gold c’è la Napoli dorata dei classici napoletani, l’oro di Napoli. Nel mondo, quando si parla di musica italiana si parla di brani celebri come ‘O sole mio’, e ‘Torna a Surriento’. Non dimentiche le canzoni dei miei primi ascolti da bambina che, con grande curiosità, si avvicinava alla musica di Napoli con ‘Era de maggio’, ‘Scetate’, ‘Maruzzella’, ‘O surdato ‘nnammurato’, ‘Lazzarella’, ‘Malafemmena’, ‘Bammenella’, e scopre i grandi sergio Bruni, Raffaele Viviani, Renato Carosone, Aurelio Fierro, Ria Rosa, Gilda Mignonette, Angela Luce, Mirna Doris, Gloria Christian, Maria Paris ».

Monica Sarnelli racconta così il suo viaggio condotto nella  musica in questi dieci anni più uno. Per chi già conoscesse i brani di “Napoli@colori” può ascoltare quelli nuovi di “A testa in su”, di cui 7 realizzati nel 2015 e 3 nel 2011, ma mai incisi in precedenti uscite discografiche: “A testa in giù”, Dolce Sweet M.”, “Non si può leggere nel cuore”, “Voglio restare sola”, “Stammo buono”, “Mentecuore”, “Sempe tu”, “Lazzari felici”, “Canzone nuova”, “Scalinatella”.

spot_img

LEGGI ANCHE

Robotica logistica 2024: innovazioni e tendenze dell’anno

Robotica logistica 2024: innovazioni e tendenze dell'anno. La robotica per la logistica in continua evoluzione tra magazzini e distribuzione.

Don Carlo e il sogno borbonico: Napoli, capitale di un regno custode di tesori

10 Maggio 1734, Napoli - Il giovane Don Carlo, reduce dal vaiolo, entra a Napoli dalle parti di Porta Capuana (ingresso orientale della città...

spot_img

ULTIME NOTIZIE

PUBBLICITA