Il Circo de Los Horrores riconferma il suo successo a Napoli, tutti pronti a peccare alla prima di questa originale rappresentazione
Anche quest’anno si riconferma il successo del Circo de Los Horrores, lo spettacolo più tenebroso di sempre questa volta condito da un pizzico di piccante. Alla prima del 17 Dicembre al teatro Palapartenope Lucifero il divoratore di anime, assieme alla sua schiera di figuranti infernali, ha accolto il pubblico nella sua spaventosa cattedrale gotica in cui le parole d’ordine sono perdizione, umorismo e terrore. Tra le prime file anche personaggi del mondo dello spettacolo napoletano come Maurizio Casagrande, il quale con la sua compagna ha accettato di prendere parte ad uno degli sketch pensati per coinvolgere il pubblico.
Numeri circensi mozzafiato, ma anche ballerini e cantanti che come promesso hanno trasformato il teatro Palapartenope in un vero e proprio Cabaret…Maldito, ovviamente. Gli spettatori sono stati catapultati in una dimensione infernale in cui ognuno è libero di seguire le proprie pulsioni; gli istinti primordiali prendono il sopravvento, la scelleratezza e la mancanza di tabù la fanno da padrone. Circondati da una scenografia mozzafiato curata nei minimi dettagli, nei loro abiti succinti, che lasciano decisamente poco spazio all’immaginazione, si sono alternati personaggi di ogni tipo che a turno e in modo sempre originale hanno raccontato al pubblico la propria storia di dannati.
Tra i principali la Madame Mamma Lupa, la donna con tre seni, che addestra le cagne dell’inferno a soddisfare ogni perversione sessuale. Ancora Nebula, l’angelo custode delle anime perdute, degli esseri derisi e respinti per la loro differenze fisiche e per il loro orientamento sessuale; il tema della diversità è divenuto centrale a metà spettacolo, quando per un attimo gli artisti hanno accantonato i rimandi al sesso e alla provocazione per unirsi a cantare Beautiful di Christina Aguilera. In prima fila, in questo momento carico di significato, un diavoletto nano e La Perversa, il diavolo gay dell’Inferno. Uno spettacolo meno spaventoso del primo della trilogia, ma conturbante e in grado di coinvolgere anche i più timidi tra il pubblico. Restano altri due giorni per vendere la vostra anima a Lucifero ed essere risucchiati dalla spirale del peccato.