Notre Dame de Paris al Palapartenope


Dopo 4 anni di pausa, ritorna in scena il musical che ha incantato circa tre milioni di spettatori e giunto ad circa mille repliche:  ‘Notre Dame de Paris‘con il cast originale, dal 20 al 25 aprile al Palapartenope di Napoli.

L’opera scritta da Luc Plamondon e messa in musica da Riccardo Cocciante, tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, con libretto in italiano di Pasquale Panella, è andata in scena per la prima volta a Parigi il 16 settembre 1998 con la regia di Gilles Maheu, in forma scenica non di musical, che invece è stato strutturato con il passare degli anni. Le coreografie ed i movimenti in scena sono curati da Martino Muller; i costumi sono di Fred Sathal e le scene di Christian Ratz.

Il cast originale italiano del 2002 riproposto nel 2016 tranne che per  il ruolo di Clopin(Leonardo Di Minno) e  Fiordaliso (Tania Tuccinardi) è composto dai protagonisti:  Quasimodo: Giò Di Tonno , Esmeralda: Lola Ponce, Gringoire: Matteo Setti, Frollo: Vittorio Matteucci, Febo: Graziano Galatone.

La serata d’apertura a Napoli ha visto i protagonisti esibirsi davanti al soldout non senza un filo di emozione, e senza prova generale, confermato dalla parole di Leonardo Di Minno nell’intervista radiofonica rilasciata l’indomani, nella quale ha dichiarato di essere giunto da Pescara nel pomeriggio della prima partenopea e di aver fatto solo il soundcheck, andando direttamente in scena. Nonostante l’assenza di una prova generale i protagonisti sono stati all’altezza della situazione, tranne che per qualche filo di incertezza che traspariva dalla voce ancora non riscaldata della Ponce nel primo atto, per poi esplodere nel secondo.

Nonostante sia ambientato nel 1482 di struggente attualità è il tema degli immigrati, dei forestieri che aprono l’opera bussando alle porte della cattedrale di Notre Dame chiedendo asilo, una vicenda che ci vede protagonisti in questi anni con gli immigrati che bussano alle porte dell’Europa approdando sul suolo Italiano, almeno per coloro che riescono a giungere sulla terraferma senza perdere la vita in mare.

 

Lavoro corposo e coinvolgente per ritmica e melodia, intriso dello stile Cocciante la cui influenza si riscontra nelle sfumature della voce maschile del protagonista  Di Tonno- Quasimodo che fa ricorso spesso al growl, quell’effetto grattato della voce per costrizione falso-cordale,  che riporta al Cocciante intenso di ‘Margherita’. Straordinaria la timbrica di Matteucci-Frollo che riporta a quella di Ivano Fossati.

Da sottolineare la bravura del corpo di ballo dalle doti acrobatiche, corpo di Ballo composto da  Mino Viesti, Emilio Caruso, Giampiero Giarri, Antonio Balsamo, Renato Capalbo, Danilo Picciallo, Rimi Cerloj, Giuseppe Marino, Luca Calzolaro, Beatrice Zancanaro, Martina Rochetti, Khimei Farias, Serena Origgi, Marta Marino, Sonia Picone, Laura Gallinella, Silvia Rizzo . Gli acrobati sono : Alberto Poli, Andrea Neyroz, John Mirco Cruz, Alessandro Sbardella, Matteo Paternosto, Ivan Trimarchi, Maciej Talik, mentre fanno parte dei Breakers : Carlos “Salo” Suarez, Fabio Labianca, Pasquale “Paco” Fortunato.

Notevole la scenografia con gli elementi mobili che ha permesso di modificare in tempo reale le scene nello svolgimento della storia, con qualche effetto scenico giocato sull’effetto ottico sorprendente, come nel secondo atto per il brano cantato da Lola Ponce ‘Vivere per amare’ (il brano che nella versione inglese è stato inciso da Céline Dion) che ha sorpreso il pubblico presente.

L’esperienza di Cocciante è stata espressa a 360° nelle melodie con alcune influenze stilistiche come  nel brano ‘La festa dei folli’ nel quale traspaiono sonorità alla ‘Staing Alive’ mentre  ‘La fede di diamanti’ ha sfumature di bossa nova nell’inciso. Molto accattivante il duetto di Esmeralda e Fiordaliso in ‘Bello come il Sole’ con l’intreccio delle voci che resta nella memoria dello spettatore.

Uno spettacolo apprezzato dal pubblico preparatissimo che ha spesso accompagnato con il coro i brani musicali, in particolare quelli più conosciuti, trasformando lo spettacolo in un concerto.

Al termine della serata sul palco Riccardo Cocciante ha salutato e ringraziato la calorosa accoglienza del pubblico napoletano.

Ph: Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

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