Si è svolta in data 3 novembre il vernissage della mostra Palestina Pace e Libertà presso la Casina Pompeiana della Villa Comunale di Napoli, visitabile fino al 19 novembre. Presente il sindaco De Magistris.
La mostra Palestina Pace e libertà ideata da Raffaele Cofano e Simona Caruso ha lo scopo di diffondere le difficoltà in cui versa il popolo palestinese, quali la mancanza dei diritti fondamentali di libertà -e senza voler fare troppa dietrologia – almeno dal 1947. Il progetto consta di un docufilm reportage del recente viaggio in Palestina documentato con immagini fotografiche e testimonianze dirette di cui hanno raccontato a voce gli stessi protagonisti Cofano e Caruso, e supportato con testimonianze dirette tramite video. In questo programma sono stati sostenuti dall’Associazione Sudafricana PALFEST con la sua iniziativa SHAMSAAN (2 soli) per la quale era presente la dottoressa Nadia Meer che ha esposto il calendario realizzato con foto e storie di bambini palestinesi, corredato anche dai loro disegni.
I due soli disegnati sono opera del piccolo Ahmad Dawabsheh,5 anni che vive con i nonni nel villaggio di Duma nel Governatorato di Nablus. Egli è l’emblema di questo calendario. Come è stato raccontato dal nonno nel docufilm, ha una storia drammatica, tragica per noi occidentali, ma che lì spesso è il quotidiano. Una notte dei coloni l’hanno aggredito incendiando la casa dove viveva con i genitori e un fratellino di un anno e mezzo, li hanno cosparsi di liquidi infiammabili e malmenati. Lui, salvo solo perché il padre lo spinse dentro casa, in un tentativo ultimo di salvarlo. Dopo giorni di agonia li ha persi tutti, e sul suo corpo e nella sua mente rimarranno per sempre i segni indelebili di quanto accaduto. Il suo corpo porta le cicatrici delle fiamme che ne ricoprono il 90 % , le sue bende devono essere continuamente umidificate anche di notte. Il nonno afferma “[..]è una vendetta contro la sentenza della corte suprema israeliana, che disponeva l’abbattimento di alcune case edificate senza permesso in una colonia ebraica e di cacciare noi palestinesi dalle nostre case e dalle nostre terre.][..] Stiamo ricevendo molte minacce da parte di estremisti, perché pensano che Ahmad possa diventare (un bambino di 5 anni) un futuro terrorista, di contro moltissimi israeliani ci hanno dimostrato la loro solidarietà[..]”
Il suddetto è stato sviluppato da un gruppo di fotografi coordinati dall’architetto e fotografo Abdullah Hawash. Per questo calendario è prevista una mostra itinerante nazionale che illustrerà le storie di tredici bambini per la raccolta fondi da destinare a progetti in Palestina.
Dopo gli interventi a supporto e testimonianza della vita in Palestina e nei territori occupati, e con la precisazione che lo scopo è quello di sensibilizzare e rendere concreto nel più breve tempo possibile il tanto agognato e mia realizzato progetto due popoli, due stati ;è stato proiettato, il trailers del docufilm “Palestina Pace e Libertà” e la video mostra fotografica “Loro di Napoli e Loro di Palestina” .Quest’ultima riguardanti immagini tratte dalla vita quotidiana di Napoli a cura di Peppe Di Donato che ha curato anche il video editing, ed in Palestina di Raffaele Cofano, le musiche erano di Giovanni Vicedomini. Le immagini portano a confronto i vicoli di Napoli e quelli di Nablus, la vita quotidiana, la vicinanza non solo nel nome ma in una storia millenaria che accomuna le due città gemellate.
Napoli – Nablus = città nuova
Forte e di impatto è stato l’intervento del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris da sempre sensibile alla causa palestinese e non solo, ponendo la più semplice delle domande:
“Che reazione avremmo noi napoletani se qualcuno venisse a sradicare i nostri monumenti, la nostra terra, la nostra storia millenaria? […] Chi ha una grande storia non può che essere solidale con altri popoli, come i bambini napoletani che giocano con i bambini libici arrivati nel Centro di Marechiaro a Napoli. Noi siamo questo e non possiamo non essere solidali perché faremmo un atto contro natura [..] Napoli vuole candidarsi ad essere una città rifugio [..] perché noi non siamo contro qualcuno, siamo per qualcuno, questa è la politica che vogliamo mettere in campo.”
Erano presenti e sono intervenuti oltre a Raffaele Cofano e Simona Caruso, Luisa Morgantini presidente di Assopace Palestina e precedentemente vicepresidente del Parlamento Europeo, Shafick Kurtam presidente della Comunità Palestinese in Campania e il portavoce di Mai Alkaila Ambasciatrice Palestinese in Italia.
Tante le testimonianze, impossibile racchiuderle qui, di alcune si è fatta portavoce Souzan Fatayer, membro della comunità palestinese, su quanto fatto concretamente dai volontari e medici italiani per i bambini e per il popolo palestinese. Vi invitiamo a visitare la mostra.
foto: Angela Garofalo
video: Peppe Di Donato