Alla Mooks Mondadori presentazione del libro di Ugo Nasi ” Le pagine perdute “


 “Da capogiro!” così scrive Nella prefazione di “ Le pagine perdute ” il professore Guido D’Agostino  descrive il libro di Ugo Nasi con l’espressione “da capogiro”

Ugo Nasi è un avvocato di Milano, che oggi vive a Monteverdi Marittimo, in provincia di Pisa. Le Pagine Perdute rappresentano il suo esordio letterario come scrittore.

Si tratta del primo volume della nuova collana editoriale  “SERIE ORO”  di Kairós Edizioni e diretta da Anita Curci.

La presentazione avrà luogo giovedì 21 luglio alle ore 18.00 presso MOOKS Mondadori, in piazza Vanvitelli al Vomero.

Insieme all’autore ci saranno: lo storico Guido D’Agostino, autore della prefazione, e la giornalista Francesca Cicatelli. Le letture sono a cura di Roberta D’Agostino e Gianni Sallustro.

Viola Borroni, una giovane magistrata della Procura di Roma, viene incaricata di svolgere delle indagini sulla strana morte di un uomo, ritrovato con la punta di una freccia medievale nel cuore.

Nel frattempo il padre di Viola scompare. Le due vicende sono connesse tra loro?

Nei primi anni del Novecento il priore del convento di Mondragone – padre Giuseppe Strickland – vende a un mercante polacco un manoscritto dell’XI secolo con iscrizioni sconosciute, enigmatiche raffigurazioni di figure femminili, di piante e di costellazioni. Prima di consegnarlo, però, rimuove ad insaputa dell’acquirente le prime quattordici pagine nascondendole nel suo scriptorium.

Cosa contengono quei fogli e perché occultarli?

Quelle pagine perdute diventano l’ossessione persino di Adolf Hitler che durante la Seconda guerra mondiale organizza una Commissione di ricerca e di studio per ritrovarle.

Una storia ricca di suspense in un andirivieni nel tempo dove si intrecciano le vicende della protagonista e quelle di un antico quanto enigmatico vescovo.”

Guido D’Agostino scrive nell’introduzione:

“Da capogiro!

Le pagine perdute trasportano il lettore in una sarabanda, una autentica scorreria, nei tempi e negli spazi. Vi si intrecciano il presente e il Medioevo, il passato prossimo con il remoto; la dolce campagna toscana con la Francia, l’Italia e la Germania. Soprattutto, si attraversano, con ritmo frenetico, situazioni e generi letterari, atti di coraggio, resistenze spasmodiche con gesti di ferocia: il tutto, nel vortice che si sviluppa attorno all’eterno desiderio dell’immortalità, o almeno di una vita che può durare un millennio, le cui «istruzioni per l’uso» sono contenute nel manoscritto Voynich (dal quale sono stati asportati proprio i fogli che danno la chiave per accedere alla fantastica, ma pericolosa, demoniaca possibilità di protrarre l’umana esistenza).

 

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