NAPOLI – 5, 6 E 7 APRILE PROVE (REWIND) testi di Guerassim Dichiliev, Sergio Longobardi, Costantino Raimondi e Oscar Valsecchi con Guerassim Dichiliev, Sergio Longobardi, Alessandra Masi, Costantino Raimondi, Oscar Valsecchi, Fiorenza Raimondi e Tata Barbalato.
Comunicato stampa
“Venerdì 5 aprile al Nuovo Teatro Sanità parte il focus sulla drammaturgia corporea di Costantino Raimondi con “Prove (rewind)”, primo capitolo della “Trilogia del viaggio”, un work in progress che tratta i temi dell’immigrazione e dell’erranza, rappresentabili non solo attraverso la parola, ma soprattutto attraverso il corpo. Il lavoro teatrale vuole tracciare un’equazione simbolica con l’erranza vissuta in prima persona dagli attori. I testi sono di Juana Lacorazza, Guerassim Dichiliev, Sergio Longobardi, Costantino Raimondi e Oscar Valsecchi, in scena Guerassim Dichiliev, Sergio Longobardi, Alessandra Masi, Costantino Raimondi, Oscar Valsecchi, Fiorenza Raimondi e Tata Barbalato.
Repliche sabato 6 aprile alle 21 e domenica 7 aprile ore 18. Info e prenotazioni al 3396666426 oppure all’indirizzo e-mail info@nuovoteatrosanita.it. Costo del biglietto intero 12 euro, 10 euro il ridotto (per under 25 e over 65).
“Prove (rewind)” mostra come attraverso la danza e il mimo, il fenomeno migratorio acquisti un valore onirico e simbolico: il luogo lasciato, il luogo d’arrivo, l’ostacolo della diversità, lo spazio percorso, la patria lontana, il desiderio del ritorno, la solitudine e l’incomunicabilità costituiscono tutti, anche se in differenti modalità, l’essenza di un conflitto umano e culturale. Un’immigrazione rappresentata e vissuta in prima persona dagli attori stessi, differenti per provenienza (bulgara, francese, napoletana, e bergamasca) ma accomunati da un unico linguaggio espressivo, prodotto di un métissage sociale. Arma privilegiata di tale conflitto è l’autoderisione, l’ironia e l’innocenza che si mostrano in tutta la loro teatralità all’interno di spaccati di vita quotidiana.
A proposito dello spettacolo, le parole di Costantino Raimondi: «In questi anni ho affrontato i miei spettacoli sempre con una tensione costante, un lavoro d’impatto verso gli attori, i loro corpi, le loro vibrazioni per esprimere un teatro di maschera e carne. In Prove (rewind), il pubblico è spettatore privilegiato. Egli assiste, alla costruzione dello spettacolo da dietro le quinte, assumendo un’involontaria posizione voyeuristica».”