Si intitola “Ridere” la rassegna teatrale inserita nella programmazione di Estate a Napoli 2017
Nell’ ambito di tale rassegna che tocca sia il teatro che la musica e che è giunta alla sua ventisettesima edizione, il 26 agosto al Maschio Angioino di Napoli andrà in scena “Gennaro Belvedere testimone cieco”, una commedia a firma di Gaetano Di Maio.
Scomparso nel 1991, Di Maio è stato un commediografo che ha legato il suo nome e la sua notorietà, a partire dagli anni ’70, alla compagnia stabile del Teatro Sannazzaro, che visse con lui e con attori del calibro di Luisa Conte, Nino Taranto, Enzo Cannavale, una delle sue stagioni più fulgide.
In cartellone titoli come “Angelarosa Schiavone”, “Mpriesteme ‘a muglierete”, “Arezzo 29” ma anche la riscrittura dei classici come “Lisistrata”, Gaetano Di Maio scrisse “Gennaro Belvedere testimone cieco” negli anni ’80 nel pieno rispetto di una scrittura -tipicamente partenofona- che pone, come soglie paratestuali, non solo il titolo ma anche l’onomastica dei personaggi. Si pensi, infatti, a questa famiglia che sbarca il lunario grazie al mestiere del capofamiglia: Gennaro Belvedere, nato a Bellavista da Lucio e Maria Quattrocchi nel giorno della santa protettrice della vista, per vivere interpreta, sul palcoscenico dell’esistenza, il mendicante cieco.
Il meccanismo della commedia si innesta sull’ omicidio di cui, involontariamente, è testimone Gennaro; da lì partono gli equivoci e le situazioni paradossali che infittiscono la trama della commedia, fino al momento in cui l’eroe (o l’anti-eroe) trova il bandolo della matassa e risolve la questione, con buona pace del pubblico. Ma soprattutto con tanto divertimento.
In scena quest’anno Oscar Di Maio, che ne cura la regìa e che ha già portato questa commedia in teatro nel marzo scorso, a Salerno insieme a Marzia Di Maio, Armando Iodice, Stefano Sannino, Alessandra Borrelli, Oscar Di Maio, Adele Zeo, Luca Giacometti, Oscarino Di Maio, Aurora Giglio, Anna Iodice, Antonio Apicella, Giuseppe Migliaccio, Chiara Maretta, Rita Sannino, Angela Magno, Ciro Scherma.