Presso l’Associazione ArteImpresa si è svolto lo spettacolo S.S.S. Sotto Sequestro Show, con Ingrid Sansone
Metti una calda e stellata sera estiva, aggiungi una terrazza che affaccia su un panorama splendido come il Golfo di Pozzuoli e la compagnia di attori come Ingrid Sansone, Vincenzo De Lucia e Giorgio Pinto e si otterrà lo scenario perfetto dello spettacolo ‘S.S.S. Sotto Sequestro Show’ svoltosi il 28 luglio presso l’associazione ArteImpresa con Raffaele Palma suo presidente e splendido padrone di casa.
I presenti convenuti hanno potuto godere di un sequestro a scopo di cultura da parte dei tre attori, accompagnati al pianoforte del maestro Luca Mennella, con il contributo alla drammaturgia di Mauro Palumbo, che hanno presentato un divertente e originale varietà che, seppure con leggerezza, lancia una provocazione al pubblico: riconciliare gli spettatori che non vanno più a teatro con il buon teatro.
Tante le scenette ed altrettanti cambi d’abito per rivivere il caffè-concerto di una Napoli a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, con le allusioni e le macchiette che deliziarono i nostri antenati ed ora anche i presenti alla cena-spettacolo, includendo anche brani del tardo ‘900 di autori come Renato Carosone, Aurelio Fierro e tanti altri.
‘Gastone’ di Ettore Petrolini, ‘Core signore’ di Baratta-Valente del 1920, ‘A sunnambula’ di Gigi Pisano e Eduardo Alfieri, ‘O babbà è ‘na cosa seria’ di Regnato Carosone solo per citare qualche brano e rivivere gli echi lontani di una cultura musicale appartenuta alle generazioni più mature, ripresentate con maestria e freschezza dal trio che ha sapientemente interagito con il pubblico coinvolgendolo nella performance.
Due momenti di grande teatro con uno spaccato tratto da ‘Filumena Marturano’ di Eduardo De Filippo interpretati da un convincente Giorgio Pinto nella parte di Domenico Soriano e Ingrid Sansone in quella di Filumena, ed il monologo della psicotica Maria ospite del carcere-convento-ospedale di ‘Maria di Carmela’ di Annibale Ruccello, un omaggio sentito nel trentennale dalla sua prematura scomparsa, magistralmente interpretato dalla Sansone nel quale dimostra tutta la sua maturità artistica .
Vincenzo De Lucia ha ottimamente interpretato una rielaborazione del brano ‘Viola’ rinominandolo con ‘La favola dei peti’ tratto da ‘Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille’ di Giambattista Basile edite fra il 1634 ed il 1636, (dove compare anche ‘La gatta Cenerentola’) che ha letteralmente tramortito di risate i presenti. Degna di nota anche l’ottima resa del brano ‘Te c’hanno mai mannato a quel paese’ in dizione romanesca egregia.
Gran finale in nome di Raffaella Carrà dove gli attori hanno invitato il pubblico a ballare sulle note dei brani più famosi della show-girl.
Abbiamo posto qualche domanda ad Ingrid Sansone e Vincenzo De Lucia circa lo spettacolo
Com’è nata l’idea di scegliere i brani per questo spettacolo che alterna varietà a interpretazioni di spessore?
Ingrid: E’ nato per voler fare qualcosa che potesse essere non il teatro canonico da rappresentare in teatro, ma da poter portare sulle spiagge, nelle ville; quindi è nata l’esigenza di qualcosa che non avesse bisogno di scenografia. Questo insieme di pezzi musicali, di monologhi, sono stati scelti partendo dallo spunto di voler sequestrare il pubblico per portarlo a teatro di nuovo, è stato questo il motivo.
Vincenzo: C’è sempre un occhio attento alla tradizione come tutti i napoletani, siamo di quelli che dicono che dal passato si può pescare qualche idea per il futuro.
Questo fresco spettacolo che collocazione temporale ha?
Ingrid: E’ un contenitore che passerà tutte le stagioni, portandolo in giro anche nel periodo invernale. Questo è uno spettacolo che guarda anche all’ estero, proprio perché c’è la tradizione e la voglia di portarli fuori. E’ importante far conoscere all’ estero oltre ai classici come De Filippo anche il compianto Annibale Ruccello.