Simon Boccanegra: trionfo di emozioni al Carlo Felice


Pubblico affascinato ed entusiasta della versione dell’opera diretta dal regista Luca Baracchini

Venerdì 15 febbraio, al Teatro Carlo Felice di Genova, si è tenuto lo spettacolo di Simon Boccanegra. Sarà stato perché la storia è tra i miglior libri di avventure che si possa leggere, o perché l’allestimento del teatro era davvero impeccabile, fatto sta che questo Simon Boccanegra che venerdì 15 febbraio ha letteralmente innamorato il pubblico. Insomma uno spettacolo assolutamente da gustare in cui brilla non solo la pulizia interpretativa dei protagonisti, ma anche quella di coro e comparse, riuscendo a strappare applausi a scena aperta al pubblico genovese.

Un’opera travagliata, cupa, complessa, imperniata su rivalità non solo politiche tra famiglie, incomprensioni, gelosie, vendette ma anche sentimenti sani quali l’amore sincero tra Maria Boccanegra e Gabriele Adorno e quelli di pace, espressi dal protagonista Simone.

Il soggetto dell’opera narra la storia di Simone Boccanegra, il corsaro genovese che nel Trecento riuscì a salire al trono dogale grazie all’appoggio dell’amico Paolo. E sarà proprio l’amico a porre  termine all’esistenza di Simone, già provata dalla morte della donna segretamente amata, a dalla scomparsa della figlia, ritrovata tardivamente . Un dramma dalle tinte fosche, che inizia con un prologo ambientato 25 anni prima del primo atto con il corsaro, l’amata Maria e la loro bambina che gioca in riva al mare con le barchette di carta costruite da suo padre. Una scena tenera che si ripeterà a fine spettacolo, quando Simone morente, ricorderà questa immagine con la figlia bambina che gioca ancora con le barchette e lo bacia per l’ultima volta. Una scena che ha creato molta commozione tra il pubblico, già emozionato per la tragedia appena avvenuta.

In questa ambientazione scenica il cast, molto apprezzato dal folto pubblico presente, ha dato vita ad una recita seguita con particolare attenzione e tensione emotiva dal pubblico molto attento e preso dagli avvenimenti.

Il ruolo di Fiesco, è stato ben impersonato nella sua fierezza ed alterigia.

Nel ruolo di Paolo Albiani, eroe che polarizza la negatività di quest’opera di Verdi.

Bravi anche i ruoli di capitano dei Balestrieri, Ancella di Amelia e del popolano Pietro, un plebeo al servizio di Paolo.

 

La galleria fotografica di Marcello Orselli, racconta alcuni momenti dello spettacolo.

 

Patrizia Gallina

(Foto di Marcello Orselli)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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