Fra i molti concerti celebrativi in Italia per l’anniversario della Festa della Repubblica 2019, uno dei più interessanti si è tenuto al Teatro Carlo Felice di Genova, il primo giugno: il Maestro inglese Alpesh Chauhan ha diretto l’evento per l’anniversario, con il violinista russo Sergej Krylov come solista.
Immancabile Inno Nazionale all’inizio, immancabili cori verdiani con “Patria oppressa” dal Macbeth e “Va pensiero” da Nabucco con il Coro del teatro genovese diretto da Francesco Aliberti, con orchestra del Carlo Felice.
Ma si giunga al punto nodale del programma: per celebrare la festa della Repubblica, si è scelto un concerto capolavoro per violino e orchestra di Nicolò Paganini, il n. 4 in re minore MS 60, affidato al violinista Sergej Krylov.
La grandezza di un violinista si misura in verità nei concerti per violinisti di Niccolò Paganini: sia per l’infinita serie di accordi di difficile impostazione che per i trilli e i numerosi salti di registro, anche perché Paganini voleva essere l’unico in grado di suonare la propria musica che custodiva gelosamente. Ebbene il celebre violinista russo Sergej Krylov ha riscosso applausi frenetici, proponendosi come uno dei maggiori talenti della sua generazione.
Krylov è uno dei violinisti più conosciuti dal pubblico internazionale ed è particolarmente amato da quello italiano. E altrettanto affetto rivolge il musicista all’Italia, che da anni è diventata suo Paese d’adozione, così come prima di lui, il padre, anch’esso violinista, era approdato in Italia, lasciando la famiglia in Russia, per apprendere l’arte della liuteria.
Nato a Mosca da una famiglia di musicisti, Krylov vince giovanissimo tre importanti concorsi internazionali, in Italia il Lipizer – vinse a Gorizia nel 1989 – e lo Stradivari, il Kreisler a Vienna. Ha suonato nei maggiori teatri del mondo, collaborando con i migliori musicisti e direttori d’orchestra; tra le personalità artistiche che hanno maggiormente influenzato la sua formazione spicca Mstislav Rostropovich, che lo definì: «Uno dei più grandi talenti del nostro tempo».
La sinfonia n. 4 in La maggiore op. 90 “Italiana” di Felix Mendelssohn ha concluso il concerto celebrativo a Genova, con applausi calorosissimi per entrambi i protagonisti da parte di un pubblico assai numeroso.
Patrizia Gallina
(Foto di Marcello Orselli)