Torna l’opera Manon Lescaut al Teatro San Carlo
Dopo 23 anni di assenza torna al Teatro San Carlo l’opera di Giacomo Puccini ‘Manon Lescaut’ dal 15 al 21 giugno, con il nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Liceu di Barcellona e il Palau de las Arts de Valencia.
Sei recite che vedranno Orchestra e Coro del Massimo napoletano diretti da Daniel Oren, maestro con cui le compagini sancarliane possono vantare un’intesa di lunga data, e un legame consolidato. La regia è di Davide Livermore che insieme a Giò Forma firma anche le scene, i vivacissimi costumi del talento di Giusi Giustino.
Nel ruolo del titolo Maria José Siri – molto applaudita lo scorso anno in un altro titolo pucciniano, Suor Angelica – che si alternerà con Ainhoa Arteta (impegnata il 16, 18 e 20 giugno); Renato Des Grieux avrà la voce di Roberto Aronica e Murat Karahan (16, 18 e 20 giugno); il baritono Alessandro Luongo sarà Lescaut, fratello della sensuale protagonista, mentre Carlo Striuli interpreterà il vendicativo Geronte di Revoir che per la recita del giorno 20 avrà invece il volto e la voce di Gianvito Ribba (a margine la locandina completa).
Questa nuova produzione, che arriverà nel 2018 a Barcellona e nel 2019 a Valencia, pone ad incipit del I atto un Des Grieux anziano, che nel 1954 ritorna a Ellis Island, porta d’ingresso per coloro che approdavano negli Stati Uniti, e ricorda l’amore antico e le vicende narrate nel 1892 con l’escamotage del flash back i ricordi e la vicenda di Manon vengono rivelati con i costumi tradizionali e dal sapore antico di Giusi Giustino e con le scene (disegnate da Davide Livermore e Giò Forma) che, all’interno di un contenitore ben definito, fanno riemergere man mano la stazione di Amiens, il boudoir di Manon, la prigione, un porto, lo spazio di quarantena di Ellis Island e tutti i complessi ed infiniti dettagli della vicenda.
Daniel Oren torna al Massimo napoletano a pochi mesi dal successo di Adriana Lecouvreur di Cilea, in scena lo scorso ottobre. Un legame consolidato, quello tra Oren e il San Carlo, Teatro dove il maestro israeliano ha esordito nel 1980 e dove ha regalato esecuzioni memorabili, tra queste ricordiamo, nel 1982 la prima opera diretta al San Carlo, Tosca di Puccini con Raina Kabaivanska, che ha guidato in seguito ne La vedova allegra e Falstaff del 1985, in Manon di Massenet nel 1990, Adriana Lecouvreur nel 1992 e nuovamente in Tosca nel 1996.
Davide Livermore, torinese, classe ’66, è dal gennaio 2015 General Manager e Direttore Artistico del Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia. La sua ventennale carriera lo ha portato a calcare i palcoscenici di tutta Europa, pur non dimenticando Torino. Artista poliedrico è regista scenografo, costumista, cantante, attore, autore e insegnante. È riconosciuto a livello internazionale come uno dei registi più talentuosi della sua generazione e ha firmato produzioni dei più importanti teatri e festival: Maggio Musicale Fiorentino, Regio di Torino, Carlo Felice di Genova, La Fenice di Venezia, Rossini Opera Festival di Pesaro, i teatri d’opera di Philadelphia, Montpellier, Avignone, Tokyo e Seoul. Al Teatro di San Carlo Livermore è stato applaudito per Demetrio e Polibio di Rossini, in scena nella stagione 2012/2013.