BRASS guarda avanti di cento anni!
Quello degli aggiornamenti di app e software è un problema che col tempo non ha fatto che aggravarsi. Se una volta si smanettava solo con pc e antivirus, con l’arrivo degli smartphone e di tutta la tecnologia smart (e si, persino delle console degli ultimi 20 anni), quello di aggiornare il software è diventato una necessità, talvolta anche seccante, laddove riguardi oggetti che, una volta, facevano il loro lavoro senza fare nulla, più che accenderli: come tv, lettori di dischi e compagnia cantante. Inoltre, spesso l’aggiornamento è doveroso per la rapidità con cui la tecnologia si crea e, dunque, si cambia. Un esempio lampante è quello della telefonia, con uscite ormai così fitte che non si riesce a star dietro al negozio ed al portafogli. Eppure aggiornare è fondamentale se si vuole che tutto funzioni come si deve; ma forse le cose potrebbero cambiare.
È infatti recentissimo l’annuncio della DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency ossia “agenzia per i progetti di ricerca avanzata per la difesa”) relativo all’intenzione di creare un software che sia in grado di essere autonomo per almeno un secolo! Il team del Pentagono ha, infatti, avviato un progetto di ricerca di quattro anni onde studiare quali siano le condizioni necessarie affinché si possa programmare un software adattivo, in grado, quindi, di modificarsi da solo per andare incontro ai cambiamenti in cui esso si imbatte. Ovviamente si tratta di un lavoro ancora in stato embrionale, e la stessa DARPA si rende conto di quanto questo obiettivo sia difficile da conseguire, tuttavia se l’ente americano avesse successo, si tratterebbe di un cambiamento a dir poco epocale in quelle che sono le dinamiche di sviluppo tecnologico.
La realizzazione di software longevi, capaci di restare funzionali nonostante il tempo, e capaci di sistemare quelli che sono i bug che normalmente si verificano nel corso della progressione tecnologica, permetterebbe la costruzione di piattaforme ad altissime performance, capaci anche di abbattere i costi di manutenzione che, ad oggi, risultano particolarmente esosi in ogni campo del settore tecnologico. DARPA, conscia della necessità di idee che possano in qualche modo rispondere a tale esigenza, ha addirittura aperto un bando di concorso, dove promette di finanziare le ricerche più promettenti che sappiano, in qualche modo, dare l’avvio a questo progetto. BRASS (Building Resources Adaptive Software Sistem) darà una netta sterzata al modus operandi del settore tecnologico sia dal punto di vista hardware che software, creando un qualcosa che prescinde dal tempo.
Certo, come insegna un certo tipo di letteratura fantastica, l’idea di un software autosufficiente ha un che di apocalittico… ma per ora concentriamoci sul risultato e chissà che non migliori la qualità della tecnologia ed anche della nostra vita.