L’ hacking è ormai un vero e proprio modo di vita per molte persone che vogliono mettere in evidenza il loro rifiuto delle regole che caratterizzano l’attuale modo di vita
Chi pensa all’hacker esclusivamente come una sorta di criminale cibernetico è assolutamente fuori strada: se infatti una pur nutrita minoranza di loro cerca di sfruttare le proprie capacità per guadagnare anche illegalmente, magari introducendosi nei server e nei sistemi informatici delle banche, molti altri si dedicano invece a cause di carattere esclusivamente social, a tutto vantaggio della collettività. Basti pensare ad Anonymous, il gruppo che si è inserito con grande forza in molti dei più importanti episodi degli ultimi anni, in particolare nella difesa di WikiLeaks. Una sorta di ensemble teso alla giustizia e alla lotta contro evidenti soprusi, i cui aderenti vengono ormai indicati come hacktivisti, ovvero hacker e attivisti. I loro attacchi sono rivolti in particolare a governi e multinazionali che attentano ai diritti dei cittadini e sono del tutto rispondenti al codice etico che funge da base per il gruppo.
Chiariti alcuni aspetti legati alla figura dell’hacker, resta ora da capire come si diventa tale. Naturalmente il primo passo è la perfetta conoscenza dell’informatica, in particolare della programmazione, in quanto una cosa è conoscere un computer, ben altra è riuscire ad indirizzarne i comportamenti, cui sono chiamati a sovrintendere i software. Il segreto in tal senso è naturalmente la formazione continua, da portare avanti con lo studio, in particolare partendo dalle basi. Chi vuole iniziare ha a sua disposizione la strada rappresentata da alcuni testi estremamente noti, considerati una vera e propria Bibbia per chi aspira a diventare un hacker professionista. Ma il passo realmente decisivo è quello consistente nel cercare di capire cosa sia realmente un computer, in particolare attraverso la conoscenza ottimale di ognuno dei suoi componenti.
L’altro passo che può fungere da vero e proprio carburante sulla strada dell’hacking è la curiosità, la voglia di sperimentare nuove strade, senza mai dare nulla per scontato. Se manca la voglia di conoscere, non vale neanche la pena di provare, in quanto il lavoro di scavo è praticamente infinito. Basta in tal senso pensare a Penelope Garcia, la straordinaria hacker al servizio dei profiler di Criminal Minds, per capire come il web costituisca un mondo del tutto particolare, pieno non solo di opportunità, ma anche di rischi. Per arrivare ad un simile livello, necessitano anni di studio continuo e di sperimentazione, tali perciò da comportare grande fatica e magari scarsi risultati in un primo momento. Sforzi che però potrebbero essere vistosamente compensati una volta apprese le basi e aver compiuto il salto di qualità a vero e proprio professionista, se solo si pensa che alcuni hacker particolarmente noti vengono contesi dalle aziende a colpi di migliaia di euro al mese, e neanche pochi.
Chi vuole avere informazioni più esaustive su come diventare hacker professionista, può comunque rivolgersi a telodicoio.org, un sito che tratta in maniera diffusa questa e altre materie, cercando di dare indicazioni e consigli per gli utenti che possono risultare estremamente preziosi.