La nuova rivoluzione telefonica di Apple? Nasce Apple Sim

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L’innovazione della SIM programmata dall’utente

Che non esista cellulare senza scheda sim è un dato di fatto. Sin dall’uscita del più popolare dispositivo tecnologico di sempre, la scheda sim è stata tanto una croce quanto una delizia dell’acquirente che, se all’inizio si accontentava di un piano tariffario legato ad un operatore generico, oggi più che mai -con ‘immenso traffico di dati telefonici e digitali- ha instaurato nelle persone la necessità di andare a caccia. Si, a caccia dell’offerta migliore, del gestore più avvinghiante o tecnologicamente qualificato e, ovviamente, del piano tariffario migliore. La cosa è talvolta molto complessa, tra offerte dalle attivazioni esose e promozioni dalla validità limitata; taluni hanno addirittura cominciato a passare da un gestore all’altro con la stessa semplicità con cui ci si cambierebbe la biancheria, saltellando da una promozione all’altra senza logica apparente e guidati da un primitivo istinto di caccia… allo sconto.

Questo non è uno standard italiano, ma internazionale e in America, in cui le compagnie telefoniche sono ancor più numerose che da noi, Apple ha deciso di tagliare la testa al toro e rendere a tutti le cose più semplici. L’idea è di quelle che sembra a metà tra epifania e follia e si chiama Apple Sim, progetto presentato proprio di recente, quasi in sordina, in seguito al keynote della società tenutosi lo scorso 16 ottobre. Tutto nasce dal nuovo iPad Air 2, il tablet di nuova generazione della casa di Cupertino, in cui è presente una nuova, tecnologica, nano sim card. Se esteticamente ben poco differisce da qualsiasi altra nano sim, la rivoluzione sta nel suo cuore e, in particolare, nella sua capacità di poter essere programmata dall’utente. La Apple Sim, in pratica, non va cambiata, va semplicemente “aggiornata” secondo le necessità dell’utente. La Apple Sim si propone come uno strumento flessibile, dinamico, ed al servizio dell’utente permettendo, di fatto, lo switch immediato tra le promozioni dei gestori che, assieme ad Apple, hanno deciso di investire in questo progetto sotto forma di supporto e partnership. Il perché non è difficile da immaginare. Le sim comportano un costo di produzione e distribuzione che è interamente sul groppone dei gestori delle reti telefoniche. Con questo sistema, inoltre, si mira a dinamizzare l’offerta poiché, a differenza di quanto avviene con le sim comunemente utilizzate, qui basta qualche click sul proprio iPad per cambiare gestore istantaneamente, aderendo ad un’offerta anche un brevissimo lasso di tempo.

La rivoluzione, in tal senso, è dietro l’angolo poiché con un sistema del genere non solo si annullano, ad esempio, i costi di roaming quando si va all’estero, ma si facilita la vita dell’utente permettendogli di aderire in tempo reale alle soluzioni economiche più vantaggiose del caso. Le odierne sim, inoltre, dispongono di una capacità di immagazzinamento dati tale che possono -senza remore- conservare tutti i dati del caso, senza, quindi, la necessità di cambiarle col tempo. Apple Sim diverrebbe quindi uno “storico” della propria vita telefonica, permettendoci di fruire al meglio dei dati dei più disparati operatori. La cosa, purtroppo, è ora vincolata solo agli USA ed all’Inghilterra. Nessuna notizia di compatibilità con iPhone e, pare, la cosa sarà per ora vincolata ai soli tablet con un’estensione del servizio anche ai modelli precedenti.

Una sorta di banco di prova con cui Apple sta studiando il mercato alla ricerca della configurazione perfetta e, perché no, del consenso del pubblico, giudice unico di questa manovra che, se avrà successo, imporrà di fatto un nuovo standard di produzione. E non sarebbe la prima volta poiché a ben vedere, se oggi esistono i formati di micro sim, lo si deve proprio allo strapotere, illo tempore, di iPhone ed alla sua capacità di imporsi sul mercato.

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