Le saldatrici possono essere di diverse tipologie, a seconda del loro funzionamento o della destinazione per la quale vengono concepite. Ogni diversa applicazione risponde ad un’esigenza differente. Scegliere quella giusta non è cosa facile, specie se non si è esperti del settore.
Sul web si possono trovare diversi store che offrono una descrizione molto dettagliata delle saldatrici del loro catalogo e ci si può ben destreggiare nella scelta grazie alle recensioni rilasciate dai clienti che hanno già acquistato i prodotti. Ma vediamo quali sono le diverse tipologie di saldatrici.
Saldatrice ossiacetilenica
Per chi debba fondere metalli, la miglior scelta possibile è la saldatrice ossiacetilenica, che sfrutta le alte temperature e, tramite la combustione di ossigeno ed acetilene uniti, crea un piccolo cannello al quale viene attaccata la bombola con all’interno il combustibile.
All’interno di questo cannello vengono miscelate le due sostanze prima di essere espulse tramite l’ugello, sia ad alta che a bassa pressione.
Fino ai primi anni del ‘900, questo era il metodo di saldatura più diffuso, conclusosi solo con l’avvento delle saldatrici di tipo elettrico. Per questo motivo, ad oggi questa tipologia viene usata solo in ambito idraulico, ad esempio per la creazione di pipe. Il cannello è molto utilizzato nelle azioni di demolizione e recupero, per tagliare pezzi di lamiere di spessore considerevole, gli scafi delle navi su tutti. Hanno un prezzo che oscilla tra i 90 e i 150 euro, a seconda del tipo di kit con il quale vengono venduti.
La saldatrice a stagno
Adatta a chi si occupa di elettronica, invece, è la saldatrice a stagno: piccola e con una potenza minima di installazione.
I professionisti le preferiscono di gran lunga perché sono progettate per eseguire giunti dalla precisione chirurgica su impianti di piccolissime dimensioni, come per esempio il montaggio di componenti di tipo elettronico su schede dall’area ridotta. Le più economiche partono anche da 10 euro ed arrivano anche oltre quota 100 per quelle più costose.
A differenza delle precedenti, questa saldatrice funziona ad elettricità con una bassa potenza di installazione che varia dai 30 agli 80 watt. Il motivo risiede nella temperatura molto bassa richiesta dallo stagno per fondersi. Vengono usate anche dagli elettricisti per riparare o installare centraline di controllo e distribuzione. Sono, inoltre, molto apprezzate dagli amanti del fai da te, perché perfette per creare sculture in formato mini e piccoli oggetti.
La saldatrice elettrica
Ancora, le saldatrici elettriche sono, probabilmente, quelle più comode ed efficienti. Comunemente note come saldatrici “ad arco”, sfruttano il calore generato proprio da un arco voltaico che viene collocato tra i due pezzi da saldare.
In base al processo di saldatura, le saldatrici elettriche si dividono tra:
- Quelle ad elettrodo, sia nudo che rivestito. Sono le più diffuse al mondo e sono perfette per unire lamiere, pezzi di metallo o altro di spessore ridotto. Adatte sia ai lavori domestici che nelle officine o nei cantieri;
- A filo continuo, con o senza gas inerte. Saldano pezzi di metallo dallo spessore più grosso, sono puliti e resistenti, ma il loro utilizzo è molto più complesso rispetto alle prime;
- A punti ed al plasma. Impiegate entrambe in ambito industriale: le prime per la saldatura su pezzi messi in scorrimento veloce in mezzo alle punte degli elettrodi, le seconde per il taglio di pezzi di metallo dall’enorme spessore.