A spasso per Barcellona con L’ombra del vento di Zafón


L’ombra del vento – Carlos Ruiz Zafón, scomparso ieri 19 Giugno a seguito di una lunga battaglia contro un cancro, con “L’ombra del vento”, bestseller planetario, ci ha portato per mano a spasso per i quartieri di Barcellona: da Carrer de l’Arc del Teatre nel quartiere del Raval, nei pressi del Mercato della Boqueria, alla Rambla, da Calle Montsio dove  trova il celebre bar Els Quatre Gats a Montjuic. Questi sono solo alcuni dei luoghi dove si svolgono le vicende di Daniel Sempere, il protagonista della quadrilogia del ”Cimitero dei libri dimenticati”.

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Carlos Ruiz Zafón
Carlos Ruiz Zafón

L’ombra del vento: Libri, misteri, omicidi e storie d’amore

Noir/Thriller, L’ombra del vento è la storia di Daniel Sempere che nel giorno del suo undicesimo compleanno si sveglia di colpo. Daniel è spaventato poiché non riesce a ricordare il volto della madre rimasta vittima del colera. La stessa mattina Daniel viene condotto dal padre a visitare il Cimitero dei Libri Dimenticati, una misteriosa biblioteca in cui sono conservati tutti i libri destinati a perdersi.

La consuetudine vuole che i visitatori scelgano un libro che non dovranno abbandonare mai. Daniel sceglie il libro L’ombra del vento di tale Julián Carax.  Completamente conquistato dalla scrittura di Carax, Daniel vorrebbe leggere altri libri dello stesso autore, ma scopre che tutti i suoi libri sono irreperibili. Inizia perciò ad indagare sulla vita del misterioso autore.

Durante la ricerca, Daniel viene pedinato da un misterioso uomo. Ad aiutare Daniel nelle ricerche Fermin Romero de Torres, uno stravagante personaggio che Daniel ha assunto nella libreria del padre. I due arrivano a scoprire verità via via sempre più sconvolgenti.

L'ombra del vento
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Una storia tributo alla letteratura

Carlos Ruiz Zafón su L’ombra del vento: “Tutto ha avuto inizio con un’immagine, quasi una fotografia mentale: una biblioteca per i libri che rischiano di andare perduti, libri salvati da chi crede nel loro valore. Simbolo che è anche metafora della memoria e del ricordo, alla base della nostra identità. Da quest’idea si è dunque sviluppato un vero e proprio labirinto, una matassa intricata in cui ho tentato di combinare e racchiudere tutti i generi possibili: una storia che altro non è, in realtà, che un tributo alla letteratura”.

 

 

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