Cinque libri da mettere sotto l’albero di Natale di un runner


Chi pensa che i runner leggano solo manuali per apprendere tecniche di corsa, fare piani di allenamento e studiare diete specifiche si sbaglia di grosso. Running e letteratura spesso incrociano le proprie strade e talvolta, nascono veri e propri capolavori. Abbiamo fatto una piccolissima selezione di romanzi (non manuali tecnici) che parlano di corsa. Un’idea regalo per gli amici runner che, agli occhi dei comuni mortali appaiono come degli “invasati”. In realtà, i runner più che invasati, sono degli esseri in cerca di pace. Essi sudano e faticano perché sanno benissimo che, passo dopo passo, saranno avvolti da una straordinaria sensazione di libertà e beatitudine.

Cinque libri da regalare ad un runner

Vieni a correre con me di Geoffrey Beattie e Ben Beattie (LOG Editore)

La corsa li ha divisi e la corsa li ha riuniti. La storia di un padre e di un figlio; una storia fatta di sofferenze e aspirazioni, di desideri e soddisfazioni. La storia di una vita intera vissuta correndo. L’amore per la corsa, la sfrenata passione per le maratone con la quale un padre contagia i figli, è il mezzo che abolirà le distanze e renderà padre e figli alleati. Quel tempo che sembrava perduto, torna, almeno in parte, ai suoi legittimi proprietari.

Vieni a correre con me

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L’arte di correre di Haruki Murakami  (Einaudi)

È un libro per quasi tutti i runner. L’autore Haruki Murakami, nel 1981, decise di smettere di fumare 60 sigarette al giorno, di dedicarsi unicamente alla scrittura e di mettersi a correre. Da allora scrive quattro ore al mattino, durante il pomeriggio corre dieci o più chilometri ed ogni anno partecipa ad una maratona. “Scrivere è un’attività pericolosa, una perenne lotta con i lati oscuri del proprio essere ed è indispensabile eliminare le tossine che, nell’atto creativo, si determinano nell’animo di uno scrittore. Al tempo stesso, questo insolito libro propone però anche illuminanti squarci sulla corsa in sé, sulle fatiche che essa comporta, sui momenti di debolezza e di esaltazione che chiunque abbia partecipato a una maratona avrà indubbiamente provato” – sostiene Murakami.

L'arte di correre

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Il ragazzo che cavalcava il vento di Leonardo Soresi (Ponte alle Grazie)

Il rarahipa è un rito di iniziazione degli indios messicani Tarahumara. C’è una palla da calciare e da inseguire lungo impervi tornanti del canyon. Il rito termina quando dei concorrenti ne resta uno solo che viene proclamato vincitore. Javier partecipa alla gara per concretizzare la sua entrata nella vita adulta; l’inizio di un percorso che lo porterà a varcare il confine degli Stati Uniti d’America per misurarsi con i migliori corridori in una gara che non sarà solo una grande sfida con se stesso e con i propri limiti, ma anche un modo per rivalersi di torti subiti, per dare voce al suo popolo e alla sua terra. La corsa diventa così strumento di rivalsa, libertà, espressione della propria identità e potenza.

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Corri – Dall’Inferno a Central Park di Roberto Di Sante (Ultra Editore)

Un uomo precipita dal quarto piano spinto dal demone della depressione. Mentre cade esprime l’ultimo desiderio. Il suo corpo si blocca a pochi centimetri dal suolo. Un filo di luce scende dall’alto, lui ci si aggrappa e inizia a correre. Non sa nemmeno perché ha espresso quel desiderio, lui che prende la macchina anche per fare cento metri. Inizia a correre. Cade e si rialza. Cade ancora e si rimette in piedi. Ogni volta fa sempre più male, ma lui non molla. Sputa l’anima, ma torna alla vita, alla passione, ai sogni. Diventa un altro, tra risate, sorprese e nuove emozioni. Ma i suoi nemici non mollano, lo inseguono decisi a riportarlo nel pozzo. L’ultima sfida, tra la vita e la morte è correre la maratona di New York, 42 chilometri e 195 metri che dall’inferno lo porteranno a Central Park.

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La corsa di Billy di Patricia Nell Warren   (Fazi Editore)

La corsa di Billy”, opera prima di Patricia Nell Warren, quando uscì (nel 1974) destò un grande scandalo. Il libro racconta la storia dell’allenatore Harlan Brown, cacciato dalla Penn State University per sospetta omosessualità. A quei tempi non si era ancora pronti a parlare liberamente di omosessualità, soprattutto nell’ambito sportivo. L’eco dell’opera fu tale da ispirare la nascita, nel 1976, dei Frontrunners (dal titolo originale del libro): un gruppo di atleti gay, lesbiche, bisessuali e transessuali di San Francisco che si riunivano per praticare sport. Un libro che parla di corsa, ma che racconta anche una grande storia d’amore. Amore, passione e lotta politica si fondono, ne La corsa di Billy, in un crescendo che si risolve con un finale giocato sul palcoscenico olimpico.

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