Giovanni Berlinguer: La salute tra scienza e politica


Il libro di Giovanni Berlinguer “La salute tra scienza e politica, edito dalla Casa editrice Donzelli, oltre a parlare della poliedricità dell’autore del libro in quanto medico, igienista, politico ed umanista, mette in rilievo il suo impegno per il diritto alla salute che è un diritto di tutti

Come si evince dall’articolo 32 della Costituzione italiana, e nei suoi scritti nel periodo in questione, tra i tanti argomenti legati ad essa, affronta il problema ancora attuale delle malattie che si contraggono in determinati posti di lavoro, che possono portare alla morte. Nelle sue ricerche sul rapporto tra lavoro e salute, l’autore attribuisce molta importanza all’opera di Bernardino Ramazzini ed al modo in cui egli si pone nei confronti del ciclo scienza – lavoro – salute, ed in qualità di fondatore della medicina del lavoro ha dato un importante lezione in questo settore, che diventa per Berlinguer un riferimento obbligato nella definizione del concetto di prevenzione in rapporto alla transizione epidemiologica contemporanea ed al cambiamento che comporta: un quadro nosologico caratterizzato da una grande diffusione delle patologie a carattere psicosomatico traumatico e degenerativo.
Giovanni Berlinguer, è stato anche tra gli artefici dell’introduzione del SSN nel 1978, della normativa che riformava le regole sulla psichiatria (legge 180) e quella sull’aborto.
La riforma del SSN è stata un terreno d’azione privilegiato non solo per assistere meglio gli italiani, ma unirli in un’opera di rinnovamento della la salute che è un bene di tutte classi per cui tutti devono avere parità di trattamento nelle prestazioni sanitarie.
Inoltre afferma che la sanità pubblica intesa come “azioni collettive in relazione alla salute delle popolazioni”, ha avuto origine nell’antica Roma repubblicana, ed imperiale alla quale si deve la costruzione di acqueodotti per l’acqua potabile di fognature, bagni ecc. e l’interesse pubblico si risvegliò insieme alla paura fra il 1346 ed il 1347 a causa delle epidemie di peste, contro le quali furono create quarantene e lazzaretti.
Ma tratta anche della bioetica che ha un senso epistemico inerente, sul piano della ricerca pura, alle emergenti connessioni fra discipline etico-giuridiche e bio-mediche.
Nel significato di questo termine si coniugano però anche altre accezioni di carattere socioculturale e politico, che ne hanno diffuso l’adozione anche nell’ambito della religione della letteratura e del linguaggio medico e la bioetica non intende essere un ostacolo alla scienza, ma un aiuto affinché la scienza operi nel rispetto della morale.

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