“I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)” di Diego De Silva – Recensione


Ho appena terminato di leggere “I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)”, l’ultimo romanzo di Diego De Silva, edito da Einaudi. Da dove comincio? In questo libro c’è tutto.

“I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)” di Diego De Silva

Dicevo, da dove comincio? In questo libro c’è davvero tutto. Ho riso tanto, ad alta voce, davanti a tutti, in modo irrefrenabile, sotto lo sguardo infastidito di mio marito e di mia figlia che considerano (come dar loro torto) lo sganasciarsi dalle risate un comportamento inopportuno, figuriamoci a farlo in un luogo pubblico.

I personaggi sono tutti ben caratterizzati. Non ho potuto fare a meno di impersonarmi in Addolorata dal momento che vivo lo stesso dramma con il mio nome. Maria Teresa, Maria Grazia, Maria Cira, Pina, Pina Livia, Michela…mai nessuno che mi chiami con il mio vero nome. Oltre all’Avv.Vincenzo Malinconico, non ho potuto fare a meno di amare Brucio, l’uomo dal look satanista di Olevano sul Tusciano.

“Malgrado il look da satanista di Olevano sul Tusciano, Brucio appartiene a quella categoria di infermieri che oltre a svolgere le loro mansioni specifiche curano la manutenzione dello stato d’animo dei pazienti.”

“La vera margherita – che si sappia – è quella che…” 

Ma in questo libro non c’è solo ironia, c’è anche tanta tenerezza. De Silva ci mostra tutte le sfaccetture della vita. Ecco quindi che nella vita dell’Avv.Malinconico si presenta “lo spiacevole imprevisto”, ma si presenta anche “la magia”; e poi, non dimentichiamo che c’è un caso giudiziario di tutto rispetto, c’è tantissimo cibo (quello ingurgitato da Benny), ci sono “i titoli di coda della vita in comune” e c’è un bel finale a sorpresa.

“Benny s’è gia fatto un cuoppo di terra personalizzato (di soli arancini, mozzarelle impanate e crocchè, senza corredo di verdure pastellate, che con tutto il rispetto per le verdure pastellate uno si domanda sempre se non era meglio occupare quello spazio con una frittatina di pasta p.es.) e guarda con lascivia una mozzarella di bufala da 250 grammi in bella mostra sul tavolo accanto, mentre a me hanno appena servito una margherita debordante a cui sto facendo il risvolto per impedire la sbavatura laterale del condimento (perchè la vera margherita – che si sappia – è quella che straripa intenzionalmente dal piatto, nella rappresentazione simbolica dell’eccesso)…”

Un’accattivante commedia che invita alla riflessione

Chi dovrebbe leggerlo?  Ma naturalmente chi vuol sapere tutto sui tulipani e chi in casa ha almeno un complemento d’arredo Ikea, il che significa che è un libro davvero per tutti (chi di noi non ha un complemento d’arredo Ikea in casa?).

Scherzi a parte, “I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)” è un’accattivante commedia che invita alla riflessione sui quei valori spesso accantonati o sottovalutati, che determinano la qualità della nostra vita. Leggetelo, non ve ne pentirete.

… e comunque, mi chiamo Maria Pia!

I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)

 

 

L’Avv Vincenzo Malinconico si ritrova questa volta in una situazione alquanto scabrosa: la giovane figlia del sindaco è nuda ed è sfuggita ad una retata in un bordello. L’avvocato decide di essere il suo angelo custode, arrivando persino a mentire ad un carabiniere che la stava inseguendo. Sempre in bilico tra la tragedia e la commedia, l’avvocato Malinconico non perde la sua ironia neanche quando scopre di essere malato.

 

 

 

 

“I valori che contano” è disponibile anche su Amazon

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