Il libro di Francesco Gesualdi e Gianluca Ferrara “La società del benessere Rivoluzione personale e cambiamento sociale per vivere meglio senza consumare sempre di più”: una riflessione su chi crea ricchezza
Il testo, edito da Arianna Editrice, afferma che siamo giunti alla fine di un’epoca storica, iniziata con la Rivoluzione industriale e che sta terminando con la finanziarizzazione dell’economia, ove a creare ricchezza non sono più i mezzi di produzione e la forza lavoro, ma i computer della grande finanza internazionale.
Mentre il secolo scorso è stato caratterizzato inizialmente da politiche liberali ispirate a pensatori come Adam Smith, poi dopo la crisi del ’29 del secolo scorso, si è cominciato ad attuare politiche Keynesiane che hanno permesso di ricostruire le varie infrastrutture distrutte dopo la seconda guerra mondiale.
L’intervento dello stato nell’ economia fu un volano fondamentale per far ripartire il motore della crescita ed in seguito abbiamo assistito a mutamenti dell’economia con alti e bassi.
La storia dell’uomo è stata per secoli caratterizzata da politiche come il danno, lo scambio e l’autoproduzione, attività antitetiche della società mercantile e per questo sradicate dalla cultura comune.
La colonizzazione mercantile ha affondato i propri artigli anche in realtà come quella africana o indiana, in cui l’autoproduzione ha sempre garantito la sussistenza; sradicare le economie di sussistenza ha significato condannare a morte tali paesi.
L’economia del nostro paese ha vissuto il boom economico per molti anni grazie al Piano Marshall attuato durante il Governo De Gasperi, in seguito la nostra economia ha avuto una fase critica che si è ulteriormente acuita e malgrado i tentativi da parte dei capi di governo che si sono succeduti in questi anni di risolvere la crisi, la situazione economica non è migliorata.
Nel libro viene affrontata anche la green economy in cui c’è di vero che il rinnovamento e, più in generale l’efficienza sono un passaggio fondamentale verso la sostenibilità.
Adottando un serio programma di riciclaggio, potremmo creare migliaia di posti di lavoro, dove potrebbero essere collocati migliaia di persone che effettuano la raccolta a domicilio, persone che selezionano il materiale per dividere ciò che è riportabile da ciò che è inutilizzabile.