La strada giovane segna l’esordio letterario di Antonio Albanese, autore già amato per la sua brillante carriera di attore, comico e regista teatrale. Con questo romanzo, pubblicato da Feltrinelli, Albanese si spinge oltre le luci del palcoscenico affondando la penna nei ricordi più bui di un’Italia in guerra e rivelando una sensibilità narrativa che sorprende e commuove.
Siamo nel 1943. Nino, un giovane panettiere siciliano, viene catturato e rinchiuso come IMI (Internato Militare Italiano) in un campo di prigionia oltre le Alpi. In quell’inferno, Nino trova il calore dell’amicizia, quella di Lorenzo, un toscano dal cuore ribelle, e quella del Piemontese, un macellaio di grossa stazza che governa le cucine del campo di prigionia. Saranno proprio loro a coinvolgerlo in una fuga disperata, in cui ogni passo diventa una sfida al gelo, alla fame e alla paura.
Nino si rendeva conto di non aver mai avuto fame, prima. Aveva creduto di averne, tante volte, ma si era sempre sbagliato, perchè quella era un’altra cosa. La fame che aveva provato da bambino aspettando la cena, quella sentita in guerra dopo le giornate di marcia, persino la fame del campo che lo aveva tormentato ogni secondo erano solo sensazioni, ora lo capiva. La fame vera era una presenza, fissa al tuo fianco, impossibile da scacciare e da ignorare. Qualcosa di fisico, di reale come i tronchi degli alberi, come i sassi. E di tormentoso.
Un viaggio che non sarà solo una fuga fisica, ma una riscoperta della dignità umana in un mondo dove tutto sembra perduto. È un ritorno alle origini, alla terra, alla libertà. Una corsa attraverso un’Italia devastata, dove anche i buoni, impauriti e disperati, rischiano di diventare feroci dal momento che la guerra non risparmia nessuno: cancella i confini del bene e del male e ridisegna l’umanità con tratti duri e incerti.
“Chi sei?” – Nino sbattè solo ed esclusivamente le palpebre, non azzardandosi a muovere altro. ma non era una risposta, e la canna del fucile premette più forte contro il suo sterno. “Chi sei? Da dove arrivi? Rispondi!” Lui aprì la bocca ma non uscì neanche un suono. Era certo che quel fucile avrebbe sparato da un momento all’altro e si sentiva già morto.
La strada giovane, un romanzo che non si legge, si vive
La forza di questo romanzo sta nella sua verità. La strada giovane nasce dall’esperienza diretta di un familiare dell’autore che, contro ogni previsione, riuscì a ritrovare la strada del ritorno. Un racconto che non si limita a narrare una storia, ma ci invita a camminare accanto ai protagonisti, a sentire il freddo che morde le ossa e a sperare, passo dopo passo, per le sorti dei fuggiaschi.
Con una scrittura asciutta e incisiva, Albanese ci regala un romanzo che non si legge, ma si vive. Un libro da attraversare, che risveglia le nostre coscienze, evidenziando e ricordandoci che, in ogni conflitto, l’umanità è sempre la prima a essere sacrificata.
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