Il fumetto racconta la storia della Battaglia delle Termopili. Leonida, Re di Sparta, assieme a trecento soldati spartani, durante la seconda invasione persiana della Grecia, inchiodò l’esercito persiano al passo delle Termopili consentendo all’esercito Ateniese di sconfiggere la flotta persiana. Leonida e i suoi uomini, alla fine, moriranno tutti diventando degli eroi.
Togliamo subito un inciampo. Il fumetto, scritto e disegnato da Frank Miller, si prende grandi libertà nella narrazione dei fatti storici. In primis nella figura di Serse I, disegnato come un gigantesco uomo di colore, calvo e pieno di Piercing. Diverse le collocazione geografiche, armi ed armature sono un miscuglio di epoche ed eserciti differenti.
Ma non è per l’accuratezza storica che il fumetto di Miller è diventato un cult. Il tratto è estremamente curato è preciso. Inoltre, almeno nella versione iniziale, pubblicata in cinque albi dalla Dark Horse Comics, il disegno era in bianco e nero. Inoltre nella prima edizioni, ogni tavola occupava due pagine. Questo rendeva ogni tavola un vero e proprio quadro.
Tuttavia, quando la serie venne raccolta in volume, nel 1999, le singole tavole vennero ridotte a una pagina sola, con un radicale cambio di formato, maggiormente sviluppato in senso orizzontale. Inoltre Lynn Varley, moglie di Frank Miller, aggiunse il colore.
L’ispirazione dell’opera deriva, secondo le parole dello stesso Miller, dal film del 1962 “L’eroe di Sparta” di Rudolph Matè. Miller riprende l’aspetto “eroistico” di Leonida e dei suoi uomini. Gli spartani sono descritti come uomini che fanno della perfezione fisica e della guerra la loro ragione di vita. Ma sono anche descritti come coraggiosi e pronti a morire di fronte a un nemico soverchiante riprendendo un passo della tragedia di Erodoto, Miller descrive l’esercito persino come “Un esercito di un milione di schiavi”.
Libertà contro Oppressione. Diversi critici hanno voluto vedere, complice anche la vena repubblicana di Miller, come una specie di attacco al modo di vivere mediorientale. Cosa ovviamente inverosimile.
Dal fumetto sono state tratti due film, uno tratto direttamente dal libro nel 2006 diretto da Zack Snyder (che a sua volta si prende molte libertà rispetto al fumetto) e un sequel apocrifo nel 2007. E sempre nel 2007, il fumettista Leo Ortolani disegnò una parodia sui numeri 62 e 63 intitolato “299” e “299+1”.