Marina Martorana: “Nulla mi ispira di più del reale” – Intervista

Piramidi di crimini edito da Rossini è l’ultimo libro di Marina Martorana, giornalista, scrittrice e consulente di comunicazione

Protagonista di Piramidi di crimini la detective Teresa Leone, donna decisamente sui generis, che questa volta si ritrova alle prese con un’indagine alquanto complessa. La Leone, infatti, insieme al socio Rami Grondin e all’ispettore capo Luca Terenzi, deve far luce su un crimine per il quale è stato accusato Ernesto Colombo.

Colombo è stato trovato sulla scena del delitto con l’arma del delitto insanguinata in mano. Tuttavia lui si dichiara innocente. Ad assassinare la sua governante non sarebbe stato lui.

Della sua innocenza, ne è certa anche la piccola Lena, ragazzina affetta da Trisomia 21, che Ernesto ha adottato. E’ Lena che va in cerca della Leone affinchè, indagando sul caso, possa scagionare il suo papà dalle terribili accuse che lo costringono nel carcere di Varese.

Piramidi di crimini è un libro pregno di colpi di scena che tiene incollato il lettore dalla prima all’ultima pagina. Un libro sicuramente da mettere in valigia e gustare durante le vostre vacanze estive.

Abbiamo avuto modo di parlarne con l’autrice che ringrazio per la sua disponibilità.

Per la rubrica UN AUTORE AL MESE, intervista a Marina Martorana

  • Come è nato il personaggio di Teresa Leone, detective che indossa vestiti a balze leggere, calza ballerine blu e beve whisky?

Il personaggio di Teresa è nato con l’idea di creare una donna indipendente in ogni senso, mentalmente aperta, al punto da non indignarsi se viene definita la detective e non il detective. Veste solo di blu per non perder tempo ogni mattina nell’abbinamento del suo outfit, non è interessata ai mille rivoli della femminilità, nè usa make up.

  • Teresa Leone, oltre a vestire solo rigorosamente di blu, ha un’altra peculiarità, quella di essere ancora vergine all’età di 50 anni. Credi che al giorno d’oggi sia ancora possibile una circostanza simile?

Teresa è vergine a causa di un grave trauma infantile (il suicidio dei suoi genitori) che l’ha sigillata in se stessa. Ha trascorso l’infanzia sballottata qua e là dagli assistenti sociali. Teme di soffrire ancora, infatti non ha neppure amici. Per rispondere alla domanda, credo di sì, anche oggi ci sono vergini cinquantenni e ognuna per le sue ragioni, in genere psicologiche.  

  • In cosa Teresa Leone ti somiglia maggiormente e in cosa, invece, siete completamente distanti?

“Madame Bovary c’est moi”, disse Flaubert. Ecco, non è il mio caso. Non ho ideato Teresa pensando a me stessa che, tanto per spiegarmi, sono estroversa, piena di amici, amo truccarmi, cambiare colori nell’abbigliamento e, tanto meno, sono vergine. Non bevo whisky e mi piace cucinare.  In comune abbiamo però la passione per la giustizia, oltre che per la letteratura.

  • Molto spesso i gialli sono ambientati sulle sponde di un lago – nel caso di “Piramide di crimini” siamo sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. Cos’ha un lago più di ogni altra ambientazione che ispira così tanto gli scrittori di gialli?

Vivevo a Milano. Sette anni fa mi sono trasferita in un paesello lungo la sponda lombarda del lago Maggiore, dove già avevo avuto una seconda casa. Mi sono resa conto che questa lacustre zona paradisiaca, verdissima, piena di arte e cultura non è nota. Ho iniziato a scrivere gialli ambientati qui per farla conoscere. Attenzione, però! La dirimpettaia costa piemontese dove, tra le altre, c’è Stresa è, invece, nota.  

“Teresa tornò al suo rifugio sul lago. La tranquillità circostante, i 28 chilometri di perimetro del lago di Monate, che si era formato in epoca glaciale, circondato da colline moreniche e alimentato dalle acque di polle sorgive, era ideale per placare almeno un po’ la sua inquietudine intima”

  • “Piramide di crimini” è uscito da pochissime settimane. Quali sono stati i primi feedback? Come è stato accolto?

Per fortuna, i primi feedback sono stati positivi.

  • Con “Piramide di crimini” raggiungi circa una ventina di pubblicazioni tra libri e ebook. Da cosa trai ispirazione?

Dalla realtà. Nulla mi ispira di più del reale, dell’esistente. Ad esempio, leggo la cronaca nera per trarre spunto per i gialli.

  • Qual è il segreto per scrivere un buon giallo?

Una trama logica di base. E poi tanti colpi di scena per incalzare chi legge a proseguire

  • A chi consiglieresti la lettura dei tuoi libri?

A quanti hanno voglia di evadere un po’ dal solito tran tran con letture di qualità, ma disimpegnative

  • Cosa legge, invece, Marina Martorana?

Di tutto, a partire dai quotidiani. Ho una predilezione per i classici e spesso li ripesco dagli scaffali. Ad esempio, di recente ho riletto “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello, “Delitto e castigo” di Dostoevskij e “Siddharta” di Hesse.  

  • Progetti futuri? Hai già altro che bolle in pentola?

Sì, sto scrivendo un nuovo giallo, sempre con Teresa & Company come protagonisti.

 


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